Nasce il primo museo virtuale della migrazione

 

Il Cesvi accoglie con entusiasmo la notizia della nascita del primo museo virtuale della migrazione in Italia: il Migrador Museum.

Un progetto nato per dare spazio ai racconti di uomini e donne che hanno scelto di vivere nel nostro Paese. Una scelta spesso dettata da ragioni diverse: il caso, la disperazione, il lavoro, lo studio e anche l’amore.

Il Migrador Museum vuole dare un volto a tutti questi migranti, dando vita e colore alle loro storie. In un’intervista a Ansamed, Martino Pillitteri, ideatore e responsabile del Museo, spiega: “L’Italia ha un patrimonio sconosciuto. È composto da tesori sotto forma di storie, di esperienze, di linguaggi, di idee, di coraggio, di sacrificio, di colori, di sapori, di competenze di migliaia di persone senza volto e senza nome che hanno vinto una grande sfida: iniziare una nuova vita in un altro ambiente, in un’altra lingua e con codici culturali diversi”.

Alcune storie e esperienze, dice, “superano anche la nostra immaginazione. Altre hanno la capacità di saper raccontare la storia del Paese mentre cambia. Noi crediamo per il meglio”.

Lo crede anche il Cesvi, che negli ultimi anni ha cominciato a realizzare progetti in Italia a favore delle comunità di migranti con l’obiettivo di favorirne il processo di integrazione in un percorso virtuoso di reciproco scambio.