In Perù Cesvi è presente per tutelare i diritti dei bambini che, a causa dell’estrema povertà e della miseria diffusa in tutto il Paese, sono vittime di sfruttamento sessuale, lavoro minorile, violenza domestica e abbandono.
In Perù i diritti del bambino vengono spesso negati e ignorati. 4,5 milioni di bambini sotto gli 11 anni vivono in condizioni di assoluta miseria. Nella sola Lima più di 2,5 milioni di minori sono costretti a lavorare come venditori ambulanti, spazzini, tagliapietre o lustrascarpe ed è sempre più frequente il dramma della prostituzione infantile.
L’estrema povertà delle aree rurali ha causato in Perù, a partire dagli anni ’50, un massiccio e drammatico spostamento della popolazione dalle montagne verso le città della costa. Questo esodo ha provocato l’accentuarsi di fenomeni come la disgregazione sociale e la miseria, principali cause dell’aumento del lavoro minorile e dell’abbandono dei bambini.
A Lima Cesvi opera per la promozione di cooperative sociali. È stato sviluppato il concetto di microcredito arrivando alla creazione di vere e proprie imprese sociali, che hanno dato lavoro a ragazze a rischio di violenza, droga e prostituzione.
Sempre nella capitale, è stata creata una Casa del Sorriso, un centro servizi che lavora con le realtà del territorio per affrontare il rischio di violenza e sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti. Qui i giovani in condizioni di disagio trovano appoggio psicologico, sanitario e legale. Vengono accompagnati passo dopo passo verso il reinserimento sociale sia in ambito scolastico che lavorativo. La Casa rappresenta per loro una possibilità di salvezza, un’opportunità di riscatto e una via per realizzare i loro sogni.
Il riscatto di Lisbeth
Lisbeth ha iniziato a lavorare a soli 8 anni. Vendeva sigarette, fiori e caramelle per strada, per vivere e aiutare la sua famiglia perché suo padre, alcolizzato, non si prendeva cura di loro. Un giorno la sua fragile vita è stata sconvolta: il secondo marito della nonna ha abusato di lei e della sua sorellina più piccola. In preda al panico e senza nessuno con cui confidarsi, Lisbeth ha deciso di scappare di casa per non subire più violenze. Vivendo in strada, però, è diventata tossicodipendente e ha iniziato a prostituirsi per avere i soldi per comprare la droga.
A 15 anni ha scoperto di essere incinta di un uomo crudele che la picchiava e la minacciava. Ormai per lei la vita era solo disperazione e paura, fino a quando ha trovato la salvezza nella Casa del Sorriso.
In questa oasi di serenità ha scoperto di poter avere una vita dignitosa e si è liberata dal peso dei brutti ricordi superando gli anni di sofferenza e difficoltà. Oggi Lisbeth ha un lavoro con cui riesce a mantenere i suoi due figli e a provvedere alle loro necessità. È una donna forte e una mamma responsabile.