Lettera aperta ai nostri sostenitori

ph. Giovanni Diffidenti

Cari tutti,

intendiamo scusarci con chi in questi giorni ha ricevuto il nostro appello a sostenere il programma di protezione dell’infanzia in Italia e si è sentito offeso dal messaggio in esso contenuto.

La lettera che avete ricevuto è stata concepita con l’obiettivo di accendere un faro sulla situazione dei minori nel nostro Paese e di segnalare quanto possa essere prezioso un sostegno economico per rafforzare l’impegno che Cesvi porta avanti a tutela di bambini e adolescenti in Italia. Obiettivo perseguito con leggerezza attraverso un’infelice sintesi pubblicitaria che, ci rendiamo conto, non è giustificabile.

Alla luce delle critiche ricevute, ci sembra d’obbligo chiarire che Cesvi ha a cuore tutti i bambini, senza distinzione alcuna. Questo è un principio di civiltà non opinabile, profondamente radicato nella nostra identità, che motiva ogni giorno il nostro lavoro in difesa non soltanto dei bambini ma di tutti i soggetti più vulnerabili.

La nostra storia ultratrentennale, d’altra parte, dimostra quanto siamo lontani da posizioni e messaggi discriminatori. Come saprete, siamo impegnati da molti anni nella tutela dei bambini in contesti dove la loro salute, il loro benessere e la loro sicurezza sono fortemente a rischio. Un lavoro che si concretizza quotidianamente all’interno delle Case del Sorriso, le strutture create dall’organizzazione ad Haiti, in Brasile, Perù, India, Zimbabwe e Sudafrica per fornire servizi e accoglienza a orfani, minori che vivono in strada o in stato di abbandono, e a bambini vittime di sfruttamento e violenza anche in ambito familiare.

Nel solo 2018 abbiamo aiutato oltre 16.000 bambini in 20 Paesi del mondo mentre in Italia il nostro intervento, inaugurato l’anno scorso, ha raggiunto finora 150 ragazzi e le loro famiglie. Un impegno che abbiamo avviato in diverse regioni italiane con la creazione della rete “IoConto”, consapevoli dell’urgenza del fenomeno legato a forme di trascuratezza, maltrattamento e abuso nel nostro Paese.

In Italia, inoltre, dal 2014 abbiamo messo in campo progetti di sostegno ai minori stranieri non accompagnati che aiutiamo a inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di formazione e tirocini professionali, con l’obiettivo di facilitare il raggiungimento di una condizione di autonomia economica.

Ci siamo resi conto, anche grazie ai commenti e alle considerazioni ricevuti, che il nostro appello ha dato luogo a un fraintendimento che ha generato, soprattutto in chi ci conosce, un comprensibile disorientamento, a maggior ragione in un clima culturale e politico particolarmente controverso come quello che stiamo vivendo. Invitiamo pertanto chiunque lo desideri a contattarci al numero verde 800 036 036 o all’indirizzo email [email protected] per qualsiasi chiarimento e osservazione.

 

Daniela Bernacchi, CEO & General Manager

Roberto Vignola, Head of Fundraising Department