Haiti è il paese meno sviluppato dell’emisfero settentrionale e il più povero di tutta l’America Latina. Servizi igienici, elettricità e acqua potabile sono un lusso che in pochi si possono permettere.

Ad Haiti su circa 9 milioni di abitanti, l’80% vive sotto la soglia di povertà, con meno di due dollari al giorno. Il 47% della popolazione con più di 15 anni è analfabeta e quasi il 75% delle case sono di latta, legno e cartone, e non hanno impianti igienici.


Ad Haiti l’estrema povertà rende difficile per le famiglie far fronte a tutte le esigenze quotidiane. La maggior parte della popolazione non ha un lavoro e vive in condizioni di degrado assoluto. Ad aggravare tale situazione, sistematicamente il Paese viene colpito da calamità naturali di proporzioni enormi. Il terremoto del 2010, di magnitudo 7, fu uno dei più potenti mai registrati. In un solo minuto la scossa distrusse case, scuole, strade e lasciò dietro di sé una scia di devastazione e miseria. Il bilancio fu di oltre 250.000 morti e più di un milione di sfollati. In quell’occasione Cesvi si è subito attivato per garantire accesso all’acqua e proteggere l’infanzia abbandonata. Sono state allestite “tende di accoglienza” per offrire beni di prima necessità, come cibo e acqua, a tantissimi bambini sin dal primo giorno dopo il terremoto.

Nel 2016 un’altra catastrofe si è abbattuta sul Paese. L’uragano Matthew, ha travolto l’isola con una violenza inaudita e raffiche di vento fino a 200 chilometri orari. Ancora una volta migliaia di persone si sono ritrovate senza casa e diverse centinaia sono rimaste vittime del disastro. Il nostro staff, ancora presente sul territorio, si è immediatamente mobilitato per far fronte all’emergenza distribuendo ripari temporanei, cibo, medicinali e kit igienici. Questo tipo di intervento è fondamentale perché, dopo ogni evento catastrofico, la situazione igienico-sanitaria diventa critica e aumenta notevolmente il rischio di epidemie di colera e altre malattie.