Oltre 13.600 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni giorno, spesso a causa di malattie prevenibili e curabili (UNICEF IGME 2021). L’Africa subsahariana è la regione dove l’incidenza dei decessi è più alta.
810 donne muoiono invece quotidianamente per complicazioni legate al parto e alla gravidanza (WHO 2021). Anche in questo caso, la maggior parte delle morti potrebbe essere evitata ricorrendo a un adeguato intervento medico.
A loro in particolare, in quanto soggetti più vulnerabili, sono indirizzati i nostri progetti sanitari. Una missione che portiamo avanti sin dal 2001, quando con la campagna “Fermiamo l’AIDS sul nascere” lanciammo in un’area rurale dello Zimbabwe un innovativo programma di contrasto alla trasmissione del virus HIV da mamma e bambino.
Il benessere dei bambini è infatti legato a doppio filo a quello delle loro mamme, dall’inizio della gestazione fino all’allattamento. È quindi doppiamente importante garantire alle donne l’accesso ad adeguate cure mediche e ostetriche durante la gravidanza, una delle azioni-pilastro su cui fondiamo i nostri progetti sanitari in Somalia.
Lavoriamo in regioni rurali e, nel caso della Somalia, nei campi profughi alle periferie delle città. Zone spesso non raggiunte dal servizio sanitario nazionale, dove il tasso di mortalità materno-infantile è particolarmente alto. Qui assicuriamo alle donne l’accesso al parto assistito e offriamo loro la possibilità di sottoporsi a visite regolari durante e dopo la gravidanza.
Lo staff medico tiene monitorato anche lo stato di salute dei bambini, intervenendo tempestivamente sui casi di malnutrizione acuta e scongiurando le conseguenze potenzialmente mortali di malattie come diarrea, polmonite, malaria, diabete e morbillo.
La riduzione del tasso mondiale di mortalità materno-infantile e l’eliminazione di tutte le forme di malnutrizione sono target specifici degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile stabiliti dall’Agenda 2030 (SDG2 e SDG3). Lo sono a buon diritto, perché prendersi cura delle donne incinte e dei loro bambini significa investire nel futuro.
In questo quadro d’azione, le donne si configurano come “punto di partenza” per un intervento che apporti benefici a tutta la famiglia. Infatti, un decisivo miglioramento delle condizioni sanitarie di un Paese si può ottenere investendo sulla figura femminile e sul ruolo che questa ricopre nella prevenzione e cura familiare.