I Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) presenti oggi in Italia sono 18.491.

Con il 43,1% delle presenze sul territorio, la Sicilia risulta essere la prima regione di accoglienza.

A causa della loro condizione di solitudine e abbandono, i MSNA rappresentano uno dei gruppi più vulnerabili interessati dal fenomeno migratorio.

Per tutti coloro a cui non è stata riconosciuta la protezione internazionale, il 18° anno corrisponde alla scadenza del permesso di soggiorno per minore età e all’uscita prematura dal sistema di accoglienza. Ciò comporta una concreta possibilità di ritrovarsi in condizioni di irregolarità, nonché l’immediata perdita di molti dei diritti acquisiti e la brusca interruzione del percorso d’integrazione avviato. Senza una prospettiva stabile, i ragazzi tornano improvvisamente sulla strada in una situazione di estrema precarietà e vulnerabilità, che rischia di esporli a pratiche di illegalità, tratta e sfruttamento.

Nel tentativo di arginare tale fenomeno e assicurare il rispetto dei diritti dei giovani migranti soli, Cesvi ha deciso di concentrarsi su due aspetti complementari del delicato percorso migratorio dei MSNA: la tutela legale volontaria e l’accompagnamento al passaggio alla maggiore età con percorsi di supporto all’autonomia socio-economica e abitativa.

L’avvio delle attività risale al 2014, quando Cesvi ha cominciato a collaborare con soggetti del terzo settore e autorità locali per l’accoglienza diffusa, la tutela volontaria e l’integrazione socio-economica di MSNA in Sicilia. Grazie alla rete di collaborazioni avviate con i servizi pubblici e il privato sociale, Cesvi oggi interviene in favore di MSNA anche in altri contesti del territorio nazionale.

L’impegno di Cesvi nei confronti del supporto all’autonomia socio-economica di MSNA si è consolidato in particolare nel 2017 con il progetto nazionale Strada Facendo (2017-2020). Strada Facendo è finanziato da 9 Fondazioni Italiane nell’ambito del programma europeo “Never Alone. Per un domani possibile”.

Il futuro è adesso

Il futuro è adesso

Quando Bakary è partito dal Gambia aveva tanti sogni. Fatica a raccontarli, come per opporre resistenza ai ricordi. È per rincorrere i sogni che ha lasciato il suo Paese, dando inizio a un lungo e difficile viaggio che attraverso Senegal, Mali e Nigeria lo ha portato fino in Libia, dove si è imbarcato per raggiungere le coste italiane. Sono stati mesi duri per Bakary, e le difficoltà non sono finite con l’arrivo in Italia: “Non andavo a scuola, non potevo lavorare, non avevo soldi. Sono stato molto male: mangiavo, dormivo e basta”.

Per Bakary oggi è di nuovo il tempo per sognare: dopo ripetute fughe da situazioni problematiche è arrivato, solo come era partito, a Bologna. Qui è stato inserito tra i beneficiari del progetto avviato da Cesvi, che supporta i Minori Stranieri Non Accompagnati in un percorso di completamento degli studi e avviamento professionale.

A Bologna il futuro è di nuovo a portata di mano, Bakary ne è consapevole: “Ho ottenuto il diploma di terza media, sto lavorando e sto facendo i documenti. Il tirocinio mi fa sentire molto forte, mi riempie di energia positiva. Vorrei avere un contratto, frequentare una scuola per diventare idraulico e continuare a vivere a Bologna, con gli amici o la famiglia. Adesso è futuro”. Perché adesso vuol dire scuola, tirocinio, documenti: tutto ciò che a troppi ragazzi come Bakary non è ancora garantito.