A fianco delle comunità per lo sviluppo sostenibile delle grandi aree transfrontaliere.

Lo “sviluppo comunitario” è uno degli obiettivi principali alla base dei progetti ambientali di Cesvi. È  legato alla gestione delle risorse naturali e alla tutela della  sostenibilità ambientale in zone transfrontaliere, come il Parco del Grande Limpopo, al confine tra Sudafrica, Zimbabwe e Mozambico.


Il Limpopo è uno dei parchi naturali più grandi al mondo, un “Parco della Pace” dove qualsiasi frontiera politica o fisica viene abolita, permettendo libertà di migrazione agli animali e alle popolazioni. Fin dalla seconda metà degli anni ’90, lavoriamo per fare in modo che la creazione di questo Parco diventi un’opportunità anche economica per le comunità locali, nel tempo escluse dalle strategie di sviluppo nazionali con gravi conseguenze in termini di educazione, scolarizzazione, sanità e sicurezza alimentare. L’obiettivo del progetto è introdurre strategie di educazione ambientale per un uso sostenibile della terra affinché la conservazione delle risorse naturali vada di pari passo con lo sviluppo delle comunità rurali.

Le attività integrano tre settori: turismo, agricoltura e allevamento. Uno dei progetti riguarda i “lodge comunitari” che coinvolgono le comunità locali nella gestione delle strutture, con il supporto di Cesvi e di tour operator specializzati. Per fare fronte invece al problema della sicurezza alimentare, reso prioritario dai cambiamenti climatici, abbiamo creato i  “community gardens”, destinati alle coltivazioni comunitarie, che garantiscono il sostentamento familiare e piccole attività di generazione di reddito.

Le donne di Baleni

Le donne di Baleni

L’African Ivory Route, la “via dell’avorio”, è un itinerario di eco-turismo rivolto ai viaggiatori che ricercano, oltre ai safari e alle bellezze naturali, un contatto con le comunità locali. L’itinerario include 10 tra safari e cultural camps in prossimità del Parco Nazionale Kruger. Il Grande Limpopo collega infatti il Parco Nazionale del Limpopo (Mozambico), il Kruger (Sudafrica), il Gonarezhou, Manjinie e il Malipati (Zimbabwe) in un’unica area faunistica protetta.

Uno dei camp in cui Cesvi lavora è il “Baleni Camp”, dove il visitatore può scoprire e conoscere da vicino tradizioni millenarie. Baleni è un’antica sorgente termale, un luogo sacro dove le donne “sacerdotesse” producono il sale. Secondo le donne del posto, l’acqua calda, le bolle che affiorano e l’odore sulfureo emanato dalla palude sono segni che legano Baleni al mondo spirituale e la produzione del sale segue regole ferree al fine di garantire la buona riuscita della raccolta.

Le donne si occupano di tutta la produzione e il primo giorno di lavoro offrono libagioni e doni al cielo e agli spiriti degli antenati. Dopo di che si dà inizio alle diverse fasi di lavoro, quali seccatura, filtraggio, bollitura e modellazione. È così che le donne, con le loro sapienti mani, danno vita al sale nero di Baleni, un sale atavico, in una terra magica che vale la pena di essere visitata.

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