La nascita della Giornata della Terra (Earth Day) risale al 22 aprile 1970, quando, in seguito ad un incidente petrolifero avvenuto l’anno prima al largo di Santa Barbara, in California, un riflettore sulla questione ambientale viene finalmente acceso e 20 milioni di cittadini americani si mobilitano per una manifestazione a difesa della natura.

In quell’occasione il senatore Nelson tiene un celebre discorso che viene considerato, ancora oggi, un fondamento dell’Earth Day: “Tutti quanti, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal reddito o dalla provenienza geografica, hanno diritto a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.

È a partire da quel momento che la data del 22 aprile, esattamente un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, diventa la Giornata della Terra (celebrata in 175 Paesi).

Un’occasione per informare e sensibilizzare sui problemi, in gran parte causati dall’uomo, che affliggono il nostro Pianeta: l’inquinamento di aria, terra e acqua, la distruzione degli ecosistemi, l’estinzione di piante e animali e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili come carbone, petrolio e gas naturali. Un’occasione anche per promuovere soluzioni pratiche da attuare nella vita quotidiana, come il riciclo dei materiali e il consumo sostenibile.

La salvaguardia del nostro Pianeta è un tema quanto mai attuale, come ribadito negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e in occasione di COP21, la conferenza sui cambiamenti climatici tenutasi a Parigi tra novembre e dicembre 2015.

L’Accordo di Parigi prevede un piano di riduzione delle emissioni di gas serra per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C entro il 2020, con l’obiettivo finale di scendere a 1,5°C.

Su iniziativa di Ban Ki Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, proprio il 22 aprile 2016 è stato il primo giorno utile per la ratifica di questo accordo a New York. L’Accordo di Parigi diventerà giuridicamente vincolante se almeno 55 Paesi – che complessivamente originano almeno il 55% delle emissioni globali di gas serra – lo ratificheranno entro il 22 aprile 2017.

Per accelerare il processo, Ban Ki Moon ha fissato un evento speciale il 21 settembre 2016 a New York, invitando i leader di tutti i Paesi in una sorta di “giornata di ratificazione collettiva”.