Ad un anno dal terremoto in Turchia e Siria

È già passato un anno dalla catastrofica emergenza che ha colpito lo scorso febbraio Turchia e Siria, letteralmente sgretolate da molteplici scosse di terremoto che hanno colpito 14 milioni di persone e causato oltre 50.000 vittime e più di 100.000 feriti.

Le storie di coloro che hanno vissuto questa tragedia ci ricordano la fragilità della vita, ma anche quanto sia fondamentale il potere della solidarietà per ricostruire esistenze distrutte. Per non dimenticare riportiamo alcune delle testimonianze, raccolte dopo il terremoto, di chi è riuscito a sopravvivere alla catastrofe, ma che allo stesso tempo ha perso ogni cosa e deve fare i conti con il proprio futuro incerto.

“Ho sentito uno strano suono, non sapevo da dove venisse. Era estremamente spaventoso. All’improvviso, la casa ha cominciato a tremare violentemente. Poi ho sentito i muri crollare mentre urlavo: “Svegliati, Khalid, per favore porta qui i bambini!”. Ho provato un senso di panico mai provato prima. I miei piedi non riuscivano più a muoversi. Poi più nulla, come se avessi perso la testa o i sensi. Mio marito e i miei figli non ce l’hanno fatta”. Salwa.

“A causa dell’eccessiva paura, della pressione psicologica e dei pensieri opprimenti, soffro di disturbi del sonno… Davvero, non riesco a dormire. Arriva la mattina e sono completamente sveglia. Per favore, voglio solo dormire di nuovo. Voglio sognare. Mi manca la nostra vita sicura di una volta”. Hanan.

“Quello che è successo oggi va oltre le parole per descrivere il suo immenso orrore. Ho pensato che fosse il Giorno del Giudizio, un giorno che era arrivato per tagliare il filo della bontà della vita. Il filo a cui ci eravamo aggrappati, senza meccanismi sufficienti per sollevare le macerie. Le nostre sole mani scavavano nel cemento, nella sabbia per sollevare le macerie da sopra le nostre teste”. Amira.

A seguito del terremoto Noi di CESVI siamo intervenuti tempestivamente insieme a partner locali per supportare la popolazione sopravvissuta, messa in ginocchio da una tragedia inimmaginabile.

Nell’arco dello scorso anno abbiamo assistito oltre 466.000 persone, attraverso interventi di riabilitazione delle infrastrutture idriche danneggiate dal sisma, in particolare nel nord-ovest della Siria; e attività di supporto psicosociale, sia in Siria che in Turchia (nelle aree di Kahramanmaraş, Adıyaman, and Hatay), per adulti e bambini colpiti dal trauma del terremoto. Per i più piccoli, in particolare, abbiamo attivato i Child Friendly Space: luoghi sicuri pensati per i loro bisogni dove poter svolgere attività ricreative, educative, e passare il tempo con i propri coetanei, oltre agli interventi di supporto psicologico. Con queste attività abbiamo sostenuto oltre 5.800 bambini.

I nostri interventi proseguono oggi in Siria, un Paese provato da 12 anni di conflitto interno dove oltre 4 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria continua. Il terremoto del 6 febbraio 2023 ha complicato la situazione in un’area già problematica compromettendo ulteriormente le condizioni di vita della popolazione e minando ancora una volta il benessere psicofisico dei bambini.

Nel solo Nord-Ovest, oltre un milione di ragazzi in età scolare è a rischio di abbandono, con 25.000 insegnanti colpiti dal terremoto e bisognosi di supporto psicosociale ed economico. L’accesso all’educazione è estremamente difficile, con condizioni precarie per studenti e insegnanti senza stipendi fissi. Per questo motivo stiamo concentrando i nostri sforzi, in collaborazione con il partner di Alliance2015 Acted, per sostenere proprio queste due categorie, insegnanti e studenti.

In particolare ci stiamo occupando di riabilitare le strutture scolastiche anche attraverso la fornitura di arredi e attrezzature in 4 scuole pubbliche. I lavori includono riparazione di danni, tinteggiatura, fonritura di infissi, porte, servizi igienici, illuminazione. Stiamo inoltre sostenendo direttamente il personale educativo pubblico con il pagamento dei salari, nei territori della Siria Nord Occidentale dove è stato interrotto, e distribuendo kit scolastici a studenti e insegnanti. Si tratta di 2.100 kit di materiale educativo e ricreativo. In parallelo non si fermano gli interventi di supporto psicosociale fortemente necessari per sostenere la salute mentale dei giovani anche all’interno delle scuole: un team di esperti fornirà infatti nei prossimi mesi ai bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni accesso ad una serie di attività ludico-ricreative strutturate attraverso il gioco e il movimento, e l’arte. Infine sosteniamo la comunità intera attraverso attività di sensibilizzazione sui temi della protezione e inclusione sociale. Verranno istituite Associazioni Genitori Insegnanti per riunire le due parti al fine di costruire una cooperazione e un dialogo efficace e sostenere così l’equilibrio psicofisico dei minori, creando un ambiente sicuro e consapevole.

In questo drammatico momento storico in cui molti Paesi del mondo sono vessati da guerre, conflitti, catastrofi climatiche, noi di CESVI continuiamo a operare per proteggere i più vulnerabili nei contesti colpiti dalle più gravi emergenze umanitarie.

Rimani al nostro fianco e aiutaci a sostenere bambini, donne e famiglie colpite da una delle più grandi catastrofi umanitarie degli ultimi anni. Resta al nostro fianco in questa emergenza.