Cesvi in Romania per proteggere le donne e i bambini in fuga dalla guerra in Ucraina

In collaborazione con Sos Bambini Romania nel centro Piccolo Principe di Sighetu Marmației.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, in Romania sono entrati 535,461 rifugiati (UNHCR) – attraverso i tre punti di ingresso ufficiali di frontiera e dalla Moldavia, attraverso cui molti profughi transitano prima di arrivare nel Paese.

Uno dei valichi di frontiera si trova a Sighetu Marmației (o Sighet), una cittadina di circa 22.000 abitanti 180 Km a nord di Cluj, nella regione di Maramureș.

Secondo le autorità rumene, circa 2.000 persone in fuga dal conflitto attraversano giornalmente la frontiera di Sighet. Sono in maggioranza donne e bambini ucraini: dai dati preliminari raccolti da UNICEF e confermati dalle autorità locali, le famiglie sono generalmente composte da una madre che viaggia da sola con uno o più bambini, che vanno dai pochi mesi di età all’adolescenza.

Nelle primissime settimane del conflitto, le famiglie erano perlopiù in transito. Ora stanno arrivano nuove famiglie, con meno risorse a disposizione e che hanno perciò la necessità di soffermarsi per periodi più lunghi. Questo per fare in modo di essere più vicini alle loro case nel momento in cui potranno fare ritorno in Ucraina oppure perché, avendo bambini molto piccoli, non hanno la possibilità di affrontare viaggi molto lunghi e con molte incognite.

I bambini e le madri in fuga dal conflitto, in particolare coloro che rimangono a Sighet oltre i due giorni, hanno bisogno di protezione e supporto, sia emotivo sia materiale, per la copertura dei bisogni di sopravvivenza e, nei casi delle famiglie più povere, di sussistenza.

In questo momento, il bisogno considerato prioritario per le madri e i bambini è quello legato alla protezione. Nello specifico, c’è la necessità di:

  • far accedere i bambini ad attività ludiche e ricreative adeguate all’età;
  • alcuni/e di loro, assieme alle madri, necessitano di un primo supporto psicologico ed emotivo, per iniziare a mitigare, seppur nella breve durata della permanenza, il trauma legato al conflitto e alla fuga;
  • le madri hanno bisogno di uno spazio protetto e attrezzato per riposare e accudire i figli, in particolare le madri con neonati e in fase di allattamento, così come di informazioni utili per riprendere il viaggio, conoscendo le destinazioni e i servizi disponibili nelle diverse località, assieme ai rischi possibili. Tra questi vi è infatti quello del traffico di persone, già presente nel paese prima della crisi e a rischio di incremento in questa fase;
  • al momento della fuga dal conflitto, le vittime non hanno avuto la possibilità di trasportare bagagli, se non di piccola dimensione, alcune addirittura disponendo solo di sacchi della spesa, con la conseguente mancanza di diverse tipologie di beni e di mezzi per trasportarli.

Per dare una risposta concreta a queste famiglie, Cesvi ha potenziato i servizi offerti dal Centro Piccolo Principe, uno spazio diurno che Sos Bambini Romania gestisce nella città di Sighet per i ragazzi delle case famiglia e famiglie disagiate della popolazione locale. Il centro agisce in stretto coordinamento con il vicino Oratorio San Francesco, che in seguito alla crisi è stato adibito ad alloggio per le famiglie in fuga, fornendo anche almeno un pasto caldo al giorno e alcune attività ricreative. Al Piccolo Principe l’obiettivo è di fornire servizi diurni ad almeno 15-20 bambini al giorno, di diverse età, e alle loro madri. Il convento ospita più di 20 persone, con 22 posti letto in 7 stanze. Durante i periodi di picco del flusso di rifugiati è arrivato ad ospitarne 36, dovendo ricorrere a mezzi di fortuna per l’ospitalità notturna e la fornitura di pasti. Sia il Piccolo Principe che il convento dispongono di un pulmino da 8 posti ciascuno.

Nella struttura del Piccolo Principe, Cesvi fornisce i seguenti servizi per le mamme in fuga dall’Ucraina e i loro bambini:

  • servizi informativi: colloquio di valutazione dei bisogni, per identificare i bisogni speciali (madri in allattamento, persone che vivono con disabilità) e fornire informazioni per il rinvio ad altri servizi;
  • informazioni sulla sicurezza e i rischi durante gli spostamenti, compreso il rischio di tratta;
  • area giochi per i bambini;
  • area dedicata alla madre e al bambino/neonato;
  • attività ricreative, sportive e psicosociali per i bambini (secondo i gruppi di età),
  • primo soccorso psicosociale per adulti;
  • connessione Wi-Fi per rimanere in contatto con parenti e amici rimasti in Ucraina o sfollati in altri Paesi.

Continua a sostenere Cesvi in questa emergenza, fai una donazione per la crisi in Ucraina e sostieni i rifugiati ucraini.

© Photo credits: Roger Lo Guarro / Cesvi