Emergenza in Siria: guerra, gelo e colera mettono in ginocchio il Paese

Vuoi aiutarci in questa causa? Fai subito una Donazione

Rimani al nostro fianco. Dona per l’Emergenza Terremoto in Turchia e Siria.

10 marzo 2023 Idleb e Aleppo. A un mese dal primo terremoto che ha colpito la regione, la situazione nel nord-ovest della Siria rimane tragica. Sono più di 4,2 milioni le persone direttamente colpite, quasi 9 milioni quelle interessate in tutto il Paese. I morti sono 4.500 e 8.700 i feriti, mentre circa 10.600 famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case[1].

Guerra, infrastrutture deboli o inesistenti, gelo invernale, colera: il terremoto è solo l’ultima disgrazia ad abbattersi sulla Siria. Un Paese da 12 anni teatro di un’enorme catastrofe umanitaria, con la popolazione che si trova ad affrontare una crisi dopo l’altra e dove già ben prima del terremoto circa 15,3 milioni di persone – in maggioranza donne e bambini – avevano già un urgente bisogno di aiuti[2].

CESVI ACCANTO AI SIRIANI CONTRO LA DIFFUSIONE DI COLERA

Fin dal 6 febbraio, Fondazione CESVI insieme ad ACTED, entrambi partner della rete europea Alliance2015, si è immediatamente mobilitata per rispondere all’emergenza intervenendo nei campi di sfollati e nei centri collettivi di Idleb e Aleppo, due delle regioni più colpite. Con il supporto di CESVI, ACTED ha fornito acqua, igienizzate le latrine, raccolto i rifiuti e riparato in emergenza i servizi igienici e le altre strutture danneggiate.

Ora, con un’epidemia di colera in corso che ha già superato i 50.000 casi – di cui il 40% sono bambini sotto ai 4 anni[3] – è importante intervenire sulle infrastrutture sia all’interno sia all’esterno dei campi sfollati, oltre a distribuire tende per rifugi di emergenza, kit per l’igiene personale e set da cucina” dichiara Lorena D’Ayala Valva, vicedirettrice generale e responsabile per le emergenze di Fondazione CESVI

Nei prossimi 3 mesi CESVI sosterrà interventi per le famiglie più vulnerabili colpite dal terremoto con un programma di assistenza umanitaria di emergenza concentrato sulla fornitura di servizi essenziali: riparazione delle infrastrutture critiche per garantire servizi igienico-sanitari

Alla luce del disastro e della crisi in corso, la riabilitazione dei principali beni danneggiati per permettere l’accesso ai servizi di base alle popolazioni locali è una priorità fondamentale. Per questo, verranno avviati lavori di riparazione critici sulle infrastrutture gravemente danneggiate nelle regioni di Idleb e Aleppo, come cisterne d’acqua, tubature, servizi igienici, ma anche strade e ponti per facilitarne l’accesso alla popolazione.

Con il nostro intervento, raggiungeremo circa 50.000 persone colpite dal terremoto attivandoci rapidamente per la riparazione di 10 infrastrutture – 6 ad Idleb e 4 ad Aleppo – con attenzione particolare alle strutture igienico-sanitarie all’interno e all’esterno dei campi, per contrastare la diffusione del colera e di altre malattie” conclude D’Ayala Valva.

[1] OCHA (2023). Syrian Arab Republic: Earthquakes – Syria Situational Updates – As of 1 March 2023

[2] UNHCR (2023) Whole of Syria Emergency Response to the Earthquake (27 February 2023)

[3] OCHA (2023). Syrian Arab Republic: Earthquakes – Syria Situational Updates – As of 1 March 2023