Emergenza terremoto in Turchia: disastro umanitario senza precedenti

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Sono passate poco più di 3 settimane dalle forti scosse che hanno devastato la Turchia e la Siria e i numeri sono quelli di un disastro umanitario senza precedenti: 17 milioni di persone colpite, 50.000 persone morte, centinaia di migliaia di feriti e oltre 1 milione di persone non ha più una casa dove tornare (autorità locali e IBC, febbraio 2023).

Noi di CESVI ci siamo subito attivati con i nostri partner della rete europea Alliance2015 per fornire alla popolazione che ha perso ogni cosa beni salvavita, kit per l’igiene personale, tende per ripararsi dal freddo e assistenza psicologica di emergenza.

Ma ora, con le operazioni di ricerca e di soccorso che stanno volgendo al termine, milioni di persone – sia adulti sia, in particolare, bambini – si trovano infatti a dover fare i conti con la perdita dei propri cari, delle proprie case e con il trauma del terremoto e di giorni e notti passati sotto alle macerie.

La situazione è particolarmente preoccupante nei distretti di Kahramanmaraş e Adıyaman, dove, al momento, la presenza degli attori umanitari è inferiore e non ci sono servizi di supporto psicosociale accessibili.

Le persone continuano a rivivere nella propria mente quelle drammatiche ore, anche più volte durante il giorno. Non riescono a dormire, svegliandosi in preda al terrore. Hanno perso l’appetito e non mangiano da giorni, rischiando di aggravare ulteriormente le proprie condizioni. A tutto questo si aggiungono l’ansia per la perdita delle proprie case, per i soldi che stanno finendo e per l’incertezza sul futuro.

La risposta di CESVI in Turchia: Kahramanmaraş e Adıyaman

CESVI interviene proprio in queste regioni, insieme ad ACTED e con il nostro Team Emergenze incessantemente al lavoro per raggiungere le persone più vulnerabili e che necessitano di supporto immediato.

Nelle prossime settimane, gli operatori di CESVI continueranno le distribuzioni di aiuti umanitari salvavita, fornendo a chi ha perso tutto tende abbastanza grandi per una famiglia, complete di materassi, coperte, luci e taniche per l’acqua, stufe per riscaldarsi nel freddo invernale e set di attrezzi per cucinare.

Inoltre, per assicurare la dignità personale e limitare la diffusione di malattie, continueremo a fornire kit per l’igiene alla popolazione che si trova nei centri collettivi, nelle tendopoli e negli accampamenti informali nelle periferie e nelle campagne. I kit conterranno pannolini, assorbenti, sapone, detersivi, salviette umidificate e sacchi per raccogliere i rifiuti. A questo, verrà affiancata la costruzione di latrine e bagni pubblici in prossimità degli insediamenti.

In contemporanea, il team CESVI fornisce servizi di supporto psicosociale a livello comunitario per combattere lo stress post traumatico dovuto al terremoto e alle sue tragiche conseguenze. Nei centri collettivi e nei villaggi più remoti, grazie alle unità mobili, il nostro staff organizza sessioni di gruppo e sessioni individuali, sia per gli adulti sia per i bambini.

Proprio a quest’ultimi viene data un’attenzione particolare. La maggior parte dei bambini presenta infatti sintomi evidenti di disturbo da stress post traumatico, avendo perso parenti, amici e avendo vissuto l’esperienza dei fortissimi terremoti che si sono ripetuti per giorni. I bambini hanno perso ogni punto di riferimento: molti non hanno più una famiglia, manca la scuola, manca il supporto dei propri pari.

Per loro, CESVI costruirà dei Child Safe Space, spazi sicuri dove fornire loro un supporto psicosociale ed emotivo adeguato alla loro età e ai loro bisogni. Saranno, infatti, avviate attività mirate a riprendere gradualmente le attività di giovo e studio – per riportare nelle loro vite un senso di normalità dopo l’emergenza – e forniranno percorsi per ridurre il loro stress, migliorare il benessere e lo sviluppo fisico, sociale ed emotivo, oltre a promuovere la comunicazione delle loro emozioni.

© Photo credits: Fabrizio Spucches / CESVI