La malnutrizione non è solo quella che pensi

“Satira Cesvi: ironica, pacata, poetica. Il nostro segreto? Il terzo!” così scherza Giangi Milesi, presidente Cesvi, commentando il nuovo video che il Terzo Segreto di Satira ha creato per l’organizzazione.

Il geniale gruppo milanese aveva già collaborato con Cesvi nella realizzazione del video “La sua Africa” in occasione dei 30 anni della Onlus. Applicare la giusta dose di ironia a un argomento delicato come la lotta alla fame poteva essere difficile ma il Terzo Segreto di Satira è riuscito nuovamente a fare centro, grazie anche alla collaborazione degli attori Walter Leonardi, Laura Pozone e Andrea Fadenti. Ultimo, ma non per importanza, il piccolo David/Essien, capace con un solo sguardo di mettere in crisi le abitudini quotidiane del protagonista. Se anche voi non volete trovare Essien in cucina, guardate con attenzione il video!

Secondo l’ultimo rapporto ONU del 2017, 815 milioni di persone nel mondo non hanno cibo a sufficienza e 155 milioni di bambini con meno di 5 anni soffrono di malnutrizione cronica. Da decenni Cesvi lotta contro la fame nel mondo per affermare quello che è stato definito come il diritto umano fondamentale: il diritto al cibo. Le nostre attività sul campo sono incentrate sulla promozione di una corretta nutrizione soprattutto tra i bambini, sul diritto e l’accesso alle risorse, in particolare all’acqua, e sullo sviluppo agricolo e l’aumento della produttività mediante la diversificazione delle colture e l’introduzione di nuove tecnologie.

Il 13 ottobre, Cesvi e Alliance2015 presenteranno in anteprima internazionale l’Indice Globale della Fame. Sviluppato e adottato dall’International Food Policy Research Institute (IFPRI), l’Indice Globale della Fame è uno strumento statistico per la raccolta di dati sulla fame nel mondo e sulla malnutrizione nei diversi Paesi. L’Indice fornisce una misurazione multidimensionale della fame a livello nazionale, regionale e globale.

L’Indice Globale della Fame 2017 analizza come le disuguaglianze basate sull’appartenenza etnica, sulla provenienza geografica (aree rurali o urbane), sul genere, sullo status socio-economico o sull’accesso al potere, influenzano direttamente lo status nutrizionale di una persona. Né la fame né le diseguaglianze sono inevitabili: affondano entrambe le radici in relazioni di potere disuguali, spesso perpetuate e aggravate da leggi, politiche, atteggiamenti e pratiche.

Quali gruppi sociali sono più a rischio? Quali strategie sono realistiche ed efficaci per combattere le disuguaglianze e la fame? È possibile raggiungere l’Obiettivo Fame Zero entro il 2030 con gli attuali livelli di disuguaglianza? Discuteremo di questo e molto altro con i rappresentanti politici e della società civile che parteciperanno al panel di discussione dell’evento di lancio.

Per prenotare il tuo posto all’evento vai sul sito indiceglobaledellafame.org