Libia: situazione fuori controllo nella capitale

 

Venerdì 15 novembre una manifestazione a Tripoli per chiedere lo smantellamento e il ritiro delle milizie dalla città è degenerata in uno scontro aperto. Ad oggi sono più di quaranta i morti nella capitale e 400 i feriti.

“Mentre vi scrivo sono in corso i combattimenti a Tripoli” – ci ha scritto venerdì Debora Pinzana, rappresentante del Cesvi in Libia – “Avvertiamo una sensazione molto strana, anche se da diversi mesi sapevamo che Tripoli stava diventando una capitale incontrollabile. Oggi purtroppo le nostre preoccupazioni si sono avverate. Forse il nuovo scenario libico si sta scrivendo proprio in questi giorni”.

Sono tornati a volare bassi sulla capitale aerei da guerra dell’esercito e sono stati visti mezzi pesanti che stazionano alle porte della capitale in attesa degli eventi.

Oltre all’esercito, gruppi di cittadini hanno allestito checkpoint improvvisati agli ingressi della città per scongiurare l’ingresso di milizie.

L’aeroporto è aperto e chiuso a intermittenza, importanti siti di produzione e distribuzione di petrolio e gas sono rimasti bloccati da altre milizie per due settimane.

Il primo ministro Ali Zeidan ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e lo stato di emergenza di 48 ore.

Secondo molti osservatori internazionali siamo a un bivio: come sempre accade in questi casi, la situazione potrebbe rientrare nei prossimi giorni o esplodere. Di certo la tensione nel Paese è molto alta e a gennaio si terranno le elezioni in un contesto definito da molti ormai “fuori controllo”.

Lo staff del Cesvi, al momento, si trova nella città di Tripoli in costante comunicazione con la sede italiana dell’organizzazione, l’Ambasciata italiana in loco e gli altri attori internazionali per valutare la possibilità di evacuare o altre soluzioni temporanee.

 

Foto: AFP Photo/ Mahmud Turkia via RT.com