Migrazione, nuove politiche basate sui diritti umani

In occasione dell’incontro straordinario del Consiglio Giustizia e Affari Interni (GAI) che si terrà a Bruxelles il 14 settembre, e durante il quale i ministri discuteranno misure volte ad affrontare un aumento dei rifugiati e dei migranti che attraversano le frontiere marittime e terrestri dell’Unione europea, la piattaforma per la cooperazione internazionale su migranti irregolari (PICUM) e le sue organizzazioni affiliate esortano i leader dell’Unione europea a stabilire canali sicuri e regolari affinché i migranti e i rifugiati possano raggiungere l’Europa.

Un appello a cui anche il Cesvi ha deciso di aderire con forza.

Il 2015 ha visto un numero record di migranti che rischiano la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, portando a continue tragedie sia alle frontiere marittime sia a quelle terrestri. Oltre 30.000 rifugiati e migranti sono morti dal 2000 nel tentativo di raggiungere l’Europa o di rimanervi. Nell’arco di questi anni, le politiche migratorie dell’UE hanno limitato, e in molti casi anche proibito, l’arrivo di migranti attraverso normali mezzi per chiedere protezione o per cercare migliori condizioni di vita.

PICUM e i suoi membri mirano quindi ad orientare i governi dell’UE verso un nuovo approccio al tema della migrazione, allontanandosi da una logica securitaria e di criminalizzazione, per adottare una nuova retorica fondata sui diritti umani e sui diritti economici e sociali.

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PICUM – la piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti privi di documenti, è un’organizzazione non governativa internazionale (ONG) che promuove il rispetto dei diritti umani dei migranti privi di documenti in Europa. PICUM rappresenta 149 organizzazioni affiliate in 31 paesi. Per ulteriori informazioni, si veda: www.picum.org.