Terremoto in Nepal: un mese dopo, serve ancora aiuto

A un mese dal terremoto che il 25 aprile ha sconvolto il Nepal, le conseguenze del disastro appaiono ormai nelle loro tragiche dimensioni. Il bilancio delle vittime è di 8.631 persone (4.750 donne, 3.867 uomini, 14 corpi non identificati), numero che comprende anche le 154 vittime della scossa di terremoto del 12 maggio.

Dopo aver raggiunto anche i villaggi di montagna più remoti, rimasti a lungo inaccessibili, il numero degli edifici inagibili risulta ampiamente più alto del previsto: 494.717 case distrutte e 267.373 danneggiate secondo il Ministero degli Affari Interni nepalese. Ciò significa che gli sfollati sono oltre 3 milioni, l’equivalente dell’intera popolazione di Roma. Con le piogge monsoniche alle porte si prospetta una situazione di precarietà assoluta. In molte zone sono in corso analisi di stabilità per verificare il rischio di frane e si stanno individuando terreni dove spostare le tendopoli sorte in aree non sicure.

“In questa settimana avvieremo con EvK2CNR la distribuzione di 500 tende nel villaggio di Thame, dove abitano le famiglie degli sherpa che portano i turisti verso l’Everest. A Thame il terremoto ha causato danni terribili, distruggendo il 90% delle case”, spiega Daniela Balin del team emergenze di Cesvi, “Trasporteremo le tende in elicottero grazie al supporto di UNHAS (The United Nations Humanitarian Air Service) perché si tratta di zone altrimenti inaccessibili. Nei prossimi giorni provvederemo a distribuire anche altre 1.500 tende in base ai bisogni più urgenti della popolazione”.

“Abbiamo già distribuito 900 shelter nei villaggi di Asran e Gimdi, in Sud Lalitpur, nei giorni scorsi”, aggiunge Daniela, “Dai primi dati rilevati sul campo, il 90% della popolazione in questi villaggi sta vivendo in tende improvvisate”.

Oltre a questa attività, Cesvi si è occupato della fornitura di acqua potabile per circa 8.000 persone a Bungamati, della distribuzione di beni di prima necessità, come coperte e utensili da cucina, per 350 famiglie e del supporto psicosociale per 300 bambini di Kokane e Bungamati.

La popolazione del Nepal ha ancora bisogno di aiuto. Aiutaci ad aiutare.

Offri subito il tuo sostegno: dona online!

Oppure scegli uno degli altri canali di donazione:

  • in posta: c/c postale 772244 intestato a Cesvi Onlus, causale “Emergenza Nepal”
  • in banca: c/c bancario UBI – Banca Popolare di Bergamo IBAN IT 14 T054 2811 1010 0000 0001 000
  • con carta di credito: Numero Verde 800.036.036 (dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30)

Puoi dare il tuo aiuto anche attaverso i canali di donazione di AGIRE:

  • Numero Verde 800.132.870 (dal lunedì al venerdì dalle h.09.00 alle h.18.00)
  • On-line: con carta di credito, Paypal o PagoInConto (per clienti del gruppo Intesa Sanpaolo) sul sito www.agire.it
  • Banca: conto corrente Banca Prossima IBAN: IT79 J 03359 01600 100000060696 – causale: Emergenza Nepal
  • Posta: con bollettino postale sul conto corrente postale n. 85593614 bonifico postale al seguente IBAN:IT 79 U 07601 03200 000085593614 intestato ad AGIRE ONLUS – 1, Via Aniene 26/A – 00198 Roma – causale: Emergenza Nepal

Questa comunicazione si inserisce nel quadro delle iniziative coordinate da AGIRE – Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze all’interno dell’appello di risposta al Terremoto in Nepal. AGIRE è il coordinamento di 10 tra le più importanti organizzazioni non governative che rispondono in maniera congiunta alle gravi emergenze umanitarie. Maggiori informazioni su www.agire.it.