Turchia e Siria: 10 mesi dopo il terremoto

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Sono moltissime le emergenze che hanno causato distruzione e milioni di vittime negli ultimi anni e che nel solo 2023 hanno reso necessario l’aiuto umanitario per oltre 364 milioni di persone (UN OCHA). Tra le emergenze di carattere naturale una delle più gravi si è verificata lo scorso febbraio, quando un tremendo terremoto ha devastato Turchia e Siria, colpendo complessivamente oltre 14 milioni di persone che hanno perso tutto, oltre 50.000 sono state le vittime e più di 100.000 feriti.

Ancora oggi la situazione rimane critica. Sono molte le famiglie che vivono nell’incertezza, preoccupate per il proprio futuro. Anche i problemi economici pesano, poiché molte persone hanno perso il lavoro, rendendo ancora più forte il trauma vissuto a causa del terremoto. Uno stato di instabilità che inficia la salute mentale sia di adulti che bambini.

CESVI si è attivata sin dallo scoppio dell’emergenza e nell’arco di questo anno abbiamo distribuito aiuti umanitari urgenti, assistendo più di 8.700 persone, e sostenuto minori e adulti attraverso attività di supporto psicosociale e di carattere ricreativo con i Child Safe Space, nei quali sono stati seguiti oltre 4.500 bambini.

In Turchia continuiamo oggi il nostro intervento di supporto psicosociale nella provincia di Adıyaman, dove più di 8.300 persone hanno perso la vita nei terremoti e il 72% degli edifici è stato distrutto o è inagibile. Più di 60.000 persone vivono in container in città, ma la maggior parte della popolazione è ancora sfollata nelle zone rurali, mettendo a dura prova le infrastrutture e i servizi già insufficienti.

Con l’arrivo dell’inverno e l’abbassamento delle temperature la situazione è diventata ancora più difficile per chi risiede nei container.  Ad Adıyaman  le temperature sono infatti molto basse e il periodo invernale è piuttosto piovoso. Per supportare i più vulnerabili abbiamo distribuito 145 voucher alle famiglie per permettere loro di acquistare capi di abbigliamento invernali.

Tra le tante persone che necessitano di supporto ci sono Semahir e i suoi cinque figli. Originari di Aleppo in Siria, vivono in Turchia da 9 anni. Semahir si occupa della famiglia da sola, è infatti vedova avendo perso il marito nel conflitto siriano. Oggi vivono in una casa con una sola stanza, con un bagno esterno, in un quartiere caratterizzato da insediamenti informali nel centro della città di Adıyaman. I figli, tra gli 11 e i 2 anni, stanno frequentando la scuola e il sogno di alcuni di loro è di diventare medici per poter aiutare chi ha più bisogno. La situazione di Semahir è complicata, lei non può lavorare dovendosi prendere cura dei bambini e così dipende in tutto e per tutto dagli aiuti statali e dal supporto degli attori umanitari.

La situazione è difficile. Non riesco a lavorare e occuparmi dei miei figli contemporaneamente e anche soddisfare le nostre esigenze di base è una sfida. I bisogni dei miei figli sono costanti: beni di prima necessità come pannolini e vestiti per i più piccoli sono essenziali. Tutto il sostegno statale che ricevo lo spendo per il cibo. Non ho alcuna fonte di reddito.  Il problema più importante in questo momento sono le spese per i miei figli. Inoltre, abbiamo bisogno di riscaldarci, per questo sto pensando di acquistare una stufa a legna. Anche la nostra situazione di abbigliamento è piuttosto disastrosa: ci manca l’abbigliamento invernale essenziale. Grazie al buono che mi avete fornito potrò comprare vestiti per i miei figli che vanno a scuola.”

Abbiamo fornito a Semahir e alla sua famiglia un buono per acquistare abbigliamento invernale per far fronte alla stagione rigida e superare in parte le difficoltà di questo momento. Inoltre lei e le figlie maggiori hanno partecipato alle sessioni di supporto psicosociale di gruppo organizzate insieme al nostro partner Leader Women Association (LWA). “Prima di partecipare alle sessioni di gruppo – ero arrivata da poco in questo posto (dove vivo attualmente) – non conoscevo nessuno. Queste sessioni mi hanno dato l’opportunità di conoscere le persone intorno a me e abbiamo stretto legami di amicizia. Dopo le sessioni, abbiamo stabilito un senso di fiducia con gli altri membri della mia comunità“.

Semahir beneficia anche di altri tipi di assistenza tra cui borse per la scuola e kit per l’igiene. Nonostante le sfide in corso, mantiene l’ottimismo per il futuro: “Aspiro ad avere una casa e vorrei trovare un lavoro. Desidero migliorare le condizioni di vita dei miei figli” conclude Semahir.

In questo momento caratterizzato da molteplici emergenze nel mondo, aiutaci a sostenere le popolazioni colpite da catastrofi naturali, guerre e conflitti: sostieni il nostro fondo emergenze e ci aiuterai a ricostruire la speranza.