Turchia: sei mesi dopo il terremoto

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Sono passati quasi 6 mesi dal terremoto che lo scorso febbraio ha devastato Turchia e Siria, spazzando via intere città e cancellando molte vite. Noi di CESVI siamo tuttora impegnati al fianco della popolazione per sostenerla attraverso aiuti concreti e progetti di sostegno psicosociale, nelle aree di Kahramanmaraş e Adıyaman e Hatay.

Superare un trauma di tale portata è molto difficile, le persone non si danno pace e ancora ricercano tra le macerie delle proprie case qualche ricordo dei cari perduti. Nessuno è rimasto “illeso” ognuno ha dovuto lasciare andare qualche persona amata e oggi porta dentro sé un grande senso di colpa. “Ho perso mia sorella con i suoi due bambini e suo marito. Quando perdi persone così care senti un vuoto dentro, come se la tua vita fosse finita. Quella notte la gente urlava, anche da sotto le macerie. La voce di un bambino è ancora nelle mie orecchie e non potrò dimenticarla per il resto della mia vita” ci ha raccontato una madre, mentre teneva stretto il suo bambino.

I bambini sono proprio quelli che risultano più traumatizzati, storditi da quanto accaduto e necessitano per questo di un supporto dedicato, oltre a momenti di normale socialità e condivisione. “Mio figlio non dorme perché ha paura, e come potrebbe dormire con il ricordo del terrore di quella notte” racconta una mamma. “Ho portato mia figlia a due sedute di supporto psicologico, e ancora oggi fatica a rimanere da sola, è profondamente traumatizzata”, le fa eco un’altra donna.

E ora che anche in Turchia è arrivata l’estate e il caldo rende la vita negli accampamenti e negli insediamenti informali più complessa, continuano i nostri interventi per restituire dignità e serenità alle vittime di questa tragedia. Per non perdere il contatto con i beneficiari e non fargli mancare alcun tipo di supporto i nostri operatori hanno protratto molti servizi fino a sera quando le temperature concedono un po’ di tregua. Proseguono quindi senza sosta le attività di supporto psicosociale per aiutare le persone ad elaborare il trauma di quanto accaduto. In particolare i nostri Child Safe Space, allestiti spesso in tende mobili, fungono da luoghi di ritrovo inclusivi per lo svolgimento delle diverse attività: sedute di sostegno psicologico, consulenze sulla salute mentale, attività di sensibilizzazione a livello comunitario e attività ludico ricreative per i bambini, ma anche di svago per gli adulti, in particolare le donne. Attività pensate per supportare sia le comunità ospitanti che quelle di rifugiati che risiedono negli accampamenti.

Attraverso i nostri interventi abbiamo assistito fino ad oggi più di 3.000 bambini con le attività nei Child Safe Space, svolto oltre 600 sessioni di supporto psicologico per adulti e bambini, e sostenuto più di 1.200 famiglie attraverso la distribuzione di kit alimentari, igienici e di prodotti per l’infanzia.

La vita per la popolazione turca è stata profondamente sconvolta negli ultimi mesi, per questo siamo accanto a chi ha perso tutto, affinché con forza e determinazione possa ricostruire la propria vita.

Resta al nostro fianco e aiutaci a sostenere la popolazione colpita.

Foto di Roger Lo Guarro