#UNACOPERTAPERLUCRAINA: CESVI e Comune di Bergamo insieme contro l’emergenza freddo in Ucraina

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Le temperature rigide e i continui blackout stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di milioni di persone in Ucraina. Attualmente, secondo i dati forniti dalle autorità locali, 10 milioni di persone sono senza elettricità e riscaldamento e le temperature potrebbero scendere fino a -20°.

Nella città di Bucha CESVI, insieme con le autorità governative e al Comune di Bergamo sta allestendo 11 heating point, strutture riscaldate dove la popolazione civile può rifugiarsi durante il giorno per riscaldarsi, trovare conforto e ricevere coperte, cibo e bevande calde. Gli heating point si trovano per lo più in prossimità di edifici pubblici per poter usufruire della linea internet, dei servizi igienici e di un luogo di riparo in caso di attacchi missilistici e sono attrezzati con sistemi di riscaldamento alternabile tra elettricità, legna e gas a seconda della disponibilità delle fonti energetiche previste dal Governo.

All’interno degli heating point verranno forniti anche beni di prima necessità: latte, barrette energetiche, omogenizzati per i bambini sotto i 3 anni, biscotti, zucchero, thè, caffè e coperte. Per sostenere questa emergenza, rappresentata simbolicamente da una coperta, è nata la campagna di crowfunding #UNACOPERTAPERLUCRAINA: è possibile fare una donazione su gofundme.org e dimostrare la propria vicinanza al popolo ucraino postando un’immagine sui social che ci rappresenta con una coperta.

“La città di Bergamo e la città di Bucha, unite da un gemellaggio, sono il simbolo di due tragedie: la prima della pandemia di Covid-19 e la seconda della violenza dell’occupazione russa. Cosi come siamo stati accanto alla nostra città per favorirne la rinascita, noi di CESVI continuiamo ad essere attivi a Bucha per sostenere la popolazione civile che ha deciso di rimanere nella propria città. Nell’emergenza ucraina oggi però si aggiunge una nuova componente – dichiara Maurizio Carrara Presidente Onorario di CESVI. “Alla paura delle bombe si aggiunge infatti un altro pericolo, che è il freddo. L’OMS stima che fino a tre milioni di persone potrebbero lasciare le proprie case in cerca di luoghi più caldi e sicuri. I rischi a cui potrebbero essere esposte, se non assistite, sono infezioni respiratorie, polmonite, influenza e morbillo Grazie a questo intervento, in collaborazione con il Comune di Bergamo, contiamo di raggiungere circa 20.000 persone, soprattutto donne, bambini e anziani”.

CESVI è stata la prima ONG italiana a portare i propri aiuti umanitari nella città di Bucha per la ricostruzione della città e del suo tessuto sociale. Parallelamente il Comune di Bergamo, dopo anche una missione del Sindaco Gori nella città e un incontro con il primo cittadino Anatoliy Fedoruk, ha attivato un gemellaggio nel mese di giugno per contribuire, insieme a CESVI, alla ripartenza della città. L’iniziativa #UNACOPERTAPERLUCRAINA è il naturale proseguo per sostenere, in questo momento critico dell’anno i civili ucraini, rimasti al gelo.

Il nostro team di emergenza è attivo nel distretto di Bucha, con una base operativa, da maggio 2022 per la promozione di attività e iniziative rivolte soprattutto alla fascia più vulnerabile, le donne, i bambini e gli anziani” dichiara Lorena D’Ayala Valva Vice Direttore Generale di CESVI. “A luglio abbiamo avviato un centro diurno che svolge attività di tipo informativo, ludico-ricreativo e di educazione non formale per i minori e le famiglie della città. È stata completata la ristrutturazione della scuola materna Arcobaleno danneggiata dai bombardamenti e dall’occupazione dei soldati russi mentre proseguono le attività di riallestimento di altri asili della città. Parallelamente alla ricostruzione delle strutture, continuano anche le attività di ricostruzione psicosociale con un team di esperti per la gestione, sia con bambini sia con adulti, degli effetti da stress post-traumatico legato al conflitto”.

Nello specifico le attività CESVI nel distretto di Bucha sono:

  • ATTIVITÀ LUDICO CREATIVE: il centro diurno Children Safe Space è attivo con 3 educatori che offrono attività ricreative ed educative per un target medio giornaliero di 25 bambine e bambini, nella fascia di età 4-8 anni e 8-12. Ad oggi hanno partecipato al progetto 200 bambini/e raggiunti con le attività ludico-ricreative e 100 bambini/e e ragazzi/e coinvolti in servizi di educazione non formale.
  • SUPPORTO PSICOSOCIALE PER BAMBINI E ADULTI: il centro diurno di Bucha ha anche la funzione di punto di accesso per l’individuazione di famiglie che si trovano in condizione di fragilità, i cui membri necessitano di supporto psicosociale. Questi ultimi vengono approcciati da un team di esperti e indirizzati agli psicologi specializzati. Ad oggi sono stati formati 50 professionisti in gestione stress post-traumatico legato al conflitto e sono state svolte 94 sessioni di terapia (di cui 5 di gruppo) con 3 psicologi, di cui hanno beneficiato circa 70 persone.
  • PROGETTO ASILI: dopo il completamento della scuola materna «Arcobaleno» (300 bambini/e potranno così ricominciare a frequentarla) il progetto prevede anche il riallestimento e ripristino delle aree di riposo degli asili della città (frequentati da circa 500 bambini/e) che sono stati occupati durante l’invasione dell’area e utilizzati come base di appoggio dai militari russi, e necessitavano pertanto di un ricambio di tutti materiali (dai letti alle lenzuola passando per il materiale didattico).

Sostieni anche tu la popolazione ucraina colpita dal freddo.

© Foto di Fabrizio Spucches