Haiti chiede aiuto: c’è bisogno di tutto

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“L’entità dei danni è ingente e la perdita di vite umane tragica” – spiega Elisa Violi del Cesvi da Haiti – “Per questo abbiamo deciso di intervenire repentinamente nei comuni che hanno subìto i danni maggiori e che registrano difficoltà di accesso, acqua e latrine contaminate, case inagibili o del tutto scomparse, problemi di igiene e mancanza di medicinali”.

Una settimana dopo il passaggio dell’uragano Matthew ad Haiti, il bilancio è devastante. Per questo sfortunato Paese, il più povero dell’emisfero occidentale, si tratta del più grave disastro naturale dal terremoto del 2010. Si parla di oltre 900 morti, migliaia di case distrutte, migliaia di sfollati e 2,1 milioni di persone colpite (di cui quasi 900.000 bambini).

35.000 famiglie, ovvero 175.500 persone, sono rimaste senza un tetto” – sottolinea Stefania Cannavò, Desk Officer di Cesvi per Haiti – “Tutti i raccolti sono distrutti e le attività che stavamo svolgendo nel settore agricolo sono state spazzate via, ma ci stiamo già rimboccando le maniche per supportare le comunità locali”:

Fin dalle prime ore, lo staff di Cesvi ad Haiti sta partecipando alle riunioni di coordinamento con gli attori presenti al fine di stabilire bisogni e priorità su tutto il territorio colpito. “Abbiamo messo a disposizione un grande supporto logistico coprendo le zone di Maniche, Cavaillon, Camp Perrin e Les Cayes” – prosegue Elisa Violi – “A breve termineremo le valutazioni anche per il comune di Aquin, dove siamo operativi con un progetto finanziato da ECHO, l’Ufficio Aiuti Umanitari e Protezione Civile della Commissione Europea”.

Intanto, nei giorni scorsi, Cesvi ha avviato le distribuzioni di beni di prima necessità in collaborazione con Oxfam, unendo gli stock disponibili, in modo da rendere l’intervento immediato e il più possibile efficace. “I comuni in cui stiamo collaborando presentano un’elevata vulnerabilità data soprattutto dalla contaminazione dell’acqua, dalla mancanza di elettricità e di ripari temporanei”, conclude Elisa.

La popolazione di Haiti ha bisogno di tutto: cibo, acqua, tende, medicinali e anche kit igienico-sanitari per scongiurare la diffusione di epidemie di colera.

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Fotografia di copertina e photogallery di Thomas Graveleine