Casa del Sorriso di Napoli: la storia di Luca

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Ogni storia, ogni famiglia che supportiamo grazie al programma Case del Sorriso è diversa. Ciò che non cambia è invece il sostegno che bambini e bambine insieme alle loro famiglie trovano da parte di operatrici ed operatori che ogni giorno si dedicano con passione a chi è più fragile o in un momento di vulnerabilità.

In una piccola, ma accogliente cucina di una casa modesta nel quartiere di Secondigliano, a Napoli, abbiamo incontrato Marta e suo marito. Marta, quasi 50 anni, è una madre matura che ha cresciuto insieme al marito tre figlie ormai ventenni e adulte. Da una decina d’anni, a causa di un problema cardiaco, il marito è impossibilitato a lavorare, ma non si scoraggiano. “Siamo una famiglia modesta e grazie a Dio riusciamo ad andare avanti grazie anche alle mie figlie che sono perfettamente inserite nel mondo del lavoro. Io e mio marito siamo felici: è una gioia quando vengono a casa e cenano con noi”, ci racconta Marta con orgoglio.

La famiglia si è poi allargata con l’arrivo di Luca, il piccolo di casa che oggi ha 6 anni e viene coccolato e viziato anche dalle sorelle e dai rispettivi compagni. Luca, racconta Marta, è un bambino bravo e non è semplicemente “vivace”: è stato infatti diagnosticato come iperattivo, ha difficoltà nel socializzare e questo ha posto i genitori di fronte a nuove sfide che vanno oltre a quella genitori più maturi. “Ho tre figlie grandi, ma quello che sto passando con Luca, non l’ho mai vissuto con loro e mi spiace trovarmi in difficoltà”, continua la mamma, “a volte faccio fatica anche ad andare a fare la spesa perché fa troppa confusione e non sempre so come gestirlo”. “È troppo ostinato nelle sue richieste a tutti noi”, aggiunge il papà.

Grazie alle attività di accompagnamento familiare del programma Case del Sorriso, l nel quartiere di San Pietro a Patierno l’educatrice Vittoria insieme a uno psicologo e a un’assistente sociale, supporta la famiglia nel rinforzare lo sviluppo di Luca. Fin da subito, si è instaurato un buon rapporto e il bambino l’aspetta con ansia. Con Vittoria, “Luca riesce a mantenere un po’ di calma e l’attenzione su un gioco, provando a rispettarne i tempi. Insieme proviamo a capire quali strategie utilizzare per migliorare il mio rapporto educativo con lui”, racconta Marta. Luca fa terapia ogni giorno, ma non sempre è semplice raggiungere il centro, soprattutto quando piove, perché Marta non guida e Luca corre per strada, facendola preoccupare.

Ogni storia, ogni famiglia che supportiamo è unica e per questo ha bisogno di un sostegno personalizzato che risponda ai bisogni e valorizzi anche le risorse: Oogni volta che mi ritrovo di fronte una famiglia, per prima cosa cerco di comprendere meglio le loro esigenze. Quando si tratta di minori, cerco di cogliere subito quel particolare che mi permette di agganciarli con un gioco, con la lettura di un libro o la passione per un hobby. Con i genitori, provo invece a far capire loro che possono fidarsi di noi, che il nostro è un sostegno e un aiuto”, spiega Vittoria. Luca, iperattivo, corre (letteralmente) e noi con la famiglia dobbiamo trovare un modo per stargli accanto e guidarlo nella crescita.

Grazie al programma Case del Sorriso, siamo al fianco delle persone che spesso vengono isolate ed emarginate, restituendo loro la dignità perduta e un luogo dove sentirsi accolte nei momenti di difficoltà. “Spesso ci troviamo di fronte a situazioni molto delicate”, continua Vittoria, “non mancano i momenti di sconforto; mi spaventano i cambi di rotta che a volte ci troviamo ad affrontare, ad esempio fissando degli obiettivi che in corso d’opera devono essere modificati per creare un progetto nuovo per il nucleo familiare. Senza dubbio, ogni volta che mi avvicino a una famiglia, lavoro su piccoli traguardi dai quali la famiglia stessa possa comprendere il miglioramento e i benefici”.

Ogni storia, ogni famiglia che supportiamo con il programma Case del Sorriso è diversa e diverso è il passo dei bambini e dei genitori che incontriamo: c’è chi corre, come Luca, e chi procede a passo lento. Ciò che non cambia però è l’obiettivo finale: sostenere bambini e bambine e i loro genitori perché possano sentirsi accolti nelle loro fragilità e trovare un luogo dove sognare e costruire un futuro più sereno ed autonomo. Al loro fianco, ad ogni passo.

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Foto di Roger Lo Guarro