Emergenza infanzia: Costruire il domani, proteggendo i bambini oggi

di Simona Denti

Proteggere i bambini, offrendo sicurezza, educazione e nutrizione adeguata, è fondamentale per garantire il loro benessere oggi e il progresso e la stabilità delle società future.

I bambini sono il nostro futuro” è una frase che sentiamo dire spesso, ma i bambini sono tali adesso e per permettere loro di poter vivere un futuro degno e di contribuire a renderlo migliore, è necessario guardare a loro oggi, come protagonisti del loro tempo e della propria infanzia. Ed è questa consapevolezza e convinzione che guida noi di CESVI nel nostro operato, giorno dopo giorno, sfida dopo sfida. Guerre, conflitti, fame, crisi climatica, sono le emergenze a cui milioni di bambini nel mondo sono sottoposti quotidianamente, diventando vittime innocenti di un sistema che non li rappresenta e tutela. Attualmente nel mondo, un bambino su cinque vive o è costretto a fuggire a causa di guerre e conflitti, un miliardo vive in Paesi ad alto rischio a causa dei cambiamenti climatici* e circa 200 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di fame e malnutrizione (OMS 2023).

Da sempre noi di CESVI consideriamo prioritario essere al fianco dei bambini, e proprio a loro è rivolta la nostra principale attenzione quando interveniamo in contesti colpiti da gravi emergenze umanitarie.

Come in Ucraina dove la guerra ha lacerato le famiglie e lasciato soli migliaia di bambini che devono fare i conti con la perdita di cari, ma anche della propria innocenza. Si stima che siano circa 500mila i minori che hanno bisogno urgente di assistenza umanitaria, soprattutto psicosociale. Per questo il nostro programma Case del Sorriso, attraverso i Child Safe Space, spazi protetti dove poter giocare ed essere ascoltati, è tutt’oggi fondamentale per dare sollievo e aiutare i piccoli a superare il trauma subito (dall’inizio della guerra abbiamo aiutato oltre 3.400 bambini).

Anche in Siria, un Paese profondamente provato da un lunghissimo conflitto, i bambini hanno perso ogni cosa: parenti, case, insieme a innocenza e libertà. Qui oltre 2 milioni di loro non frequentano nemmeno più la scuola. Per questo il nostro impegno oggi è proprio quello di riabilitare le infrastrutture educative e fornire supporto didattico, ricostruendo così le basi per un futuro dove ogni bambino siriano possa ritornare a sperare.

La guerra non guarda in faccia nessuno, è quello che stiamo vedendo drammaticamente anche a Gaza, dove hanno già perso la vita oltre 15mila bambini. Alla minaccia della guerra si aggiungono poi fame e malattie che stanno mettendo in ginocchio un’intera generazione. A Gaza il nostro impegno è rivolto proprio a garantire una nutrizione adeguata ai bambini ormai malnutriti dalla primissima infanzia, attraverso la distribuzione di cibo terapeutico salvavita.

Non molto lontano geograficamente, ma in un contesto completamente differente, da sempre ci occupiamo di bambini e delle loro mamme in stato di malnutrizione grave in quella che è un’emergenza protratta nel tempo e spesso dimenticata: la Somalia, dove oltre 1,4 milioni di minori rischiano di morire di fame, una condizione aggravata dalla siccità prolungata, conseguenza degli effetti dell’emergenza climatica.

Cambiamento climatico che colpisce indiscriminatamente il pianeta concentrando però le peggiori conseguenze nei Paesi meno colpevoli e più vulnerabili, dove povertà, fame, malattie, minano ogni giorno la sopravvivenza di milioni di persone, specialmente bambini che vedono sgretolarsi davanti ai loro occhi la propria, già complessa, normalità. In Pakistan, Etiopia, e in tutta l’Africa sud sahariana, lavoriamo per prevenire le catastrofi naturali e preparare la popolazione ad affrontarle, offrendo formazione, strumenti, accesso a beni essenziali (acqua, cibo, kit igienici) e protezione.

Ma per toccare con mano la sofferenza dei bambini non dobbiamo necessariamente spingerci molto lontano, anche nel nostro Paese ci sono contesti dove la povertà, sia economica che educativa, compromette un’infanzia felice. In Italia 1 bambino su 3 vive infatti in condizioni di povertà assoluta e relativa (ISTAT 2023). Con le Case del Sorriso ci impegniamo quotidianamente a offrire sostegno, ascolto, educazione, opportunità formative e ricreative ai minori -e alle loro famiglie- delle periferie difficili di Napoli, Siracusa, Bari e anche Milano. Insieme alle comunità desideriamo costruire un ambiente sano, propositivo e stimolante per offrire a tutti la possibilità di vivere una vita degna.

Ogni sorriso di un bambino che torna a giocare, ogni famiglia che ricostruisce la propria casa, ogni comunità che riprende a sperare, ci ricorda il valore inestimabile del supporto e del contributo di ogni sostenitore che, goccia a goccia, ci aiuta a ricostruire la speranza e il futuro dei bambini, affinché possano ritornare a diventare protagonisti della propria vita oggi e costruttori di un domani migliore.