Emergenza Ucraina: costo umano della violenza sempre più evidente ogni giorno che passa

IL POPOLO UCRAINO HA URGENTE BISOGNO DI AIUTO: DONA ORA

Mentre i pesanti combattimenti continuano senza sosta, Cesvi lavora ininterrottamente per portare il suo supporto alla popolazione civile duramente colpita. Nelle aree controllate dal governo degli oblast di Donetska, Luhanska e Kharkivska nell’Ucraina orientale diverse città, paesi e villaggi sono sull’orlo di una catastrofe umanitariaIl costo umano della violenza sta diventando più evidente ogni giorno che passa. Tra le 4:00 del 24 febbraio e la mezzanotte del 27 febbraio, l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha confermato almeno 406 vittime civili, tra cui 102 morti e si teme che le cifre reali siano molto più alte. Sempre l’OHCHR riferisce che la maggior parte delle vittime civili sono state causate da armi esplosive, compresi i bombardamenti dell’artiglieria pesante e dei sistemi a razzo a lancio multiplo (MLRS), e dagli attacchi aerei.

Disperato bisogno di cibo, acqua e riparo

In tutto il Paese, specialmente nell’Ucraina orientale, le infrastrutture idriche hanno subito gravi danni; i lavori di riparazione sono stati ostacolati dai continui bombardamenti ed è necessario lo sminamento. Dalla mattina del 28 febbraio, più di 300.000 persone sono rimaste senza elettricità, mentre più di 11.600 persone non hanno più accesso alla fornitura di gas negli oblast di Chernihivska (nord), Kharkivska (nord- est), Kyivska (nord), Rivnenska, Sumska (nord), Zaporizka (sud-est) e Zhytomyrska (nord). Circa 2,7 milioni di persone su entrambi i lati della “linea di contatto” ricevono acqua due volte al giorno, mentre circa 124.000 sono senza accesso all’acqua (UN). Le scorte di cibo stanno finendo ovunque con gli scaffali dei negozi di alimentari quasi vuoti. Dopo giorni di continui bombardamenti, c’è un disperato bisogno di cibo, acqua e riparo.

Più di 100.000 sfollati

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) stima che più di mezzo milione di persone siano fuggite nei Paesi limitrofi; più di persone 100.000 sono state sfollate all’interno del Paese con temperature invernali sotto zero. La maggior parte delle persone che fuggono sono donne e bambini, poiché agli uomini non è permesso lasciare il Paese. Il tempo di attesa per attraversare i 14 km di arretrato verso la Polonia può arrivare fino a 40 ore, con temperature fino a -2°C di notte. Le famiglie sono disperate, hanno freddo, paura e fame.

Siamo di fronte a uno degli esodi più rapidi mai avvenuti nella storia europea. Più di 280.000 sono fuggiti in Polonia. Altri 94.000 in Ungheria, quasi 40.000 sono attualmente in Moldavia; 34.000 in Romania, 30.000 in Slovacchia; decine di migliaia in altri Paesi europei.

Mentre migliaia di persone continuano a fuggire dalla violenza verso la parte occidentale del Paese, c’è un disperato bisogno di cibo, acqua e riparo poiché i raion (distretti) e gli oblast (regioni) stanno esaurendo le risorse per affrontare il massiccio afflusso di sfollati interni.

Ospedali al collasso e a rischio esaurimento ossigeno

L’operatività degli ospedali è minacciata da continue interruzioni di corrente e dal rischio costante che ambulanze e personale sanitario siano coinvolti nel fuoco incrociato.

L’aumento dei casi di COVID-19 per via di Omicron, con circa 1.700 pazienti attualmente negli ospedali di tutto il Paese, complica ulteriormente la già difficile risposta sanitaria in mezzo alle ostilità in corso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la fornitura di ossigeno in Ucraina è pericolosamente bassa, con la maggior parte degli ospedali a rischio di esaurire le loro riserve di ossigeno nelle prossime 24 ore, mettendo a rischio migliaia di vite.

A peggiorare la situazione, la continuità dei servizi ospedalieri è minacciata da continue interruzioni di corrente e dal rischio persistente che ambulanze e personale sanitario siano presi nel fuoco incrociato. L’approvvigionamento sicuro e costante di forniture mediche essenziali e l’accesso ininterrotto all’assistenza medica di emergenza sono fondamentali.

Cesvi sul campo insieme a PIN

I primi tre camion di aiuti umanitari in viaggio verso l’Ucraina, altri due si uniranno in Slovacchia.

Tramite People in Need (PIN), nostro partner di Alliance2015, abbiamo inviato il primo convoglio di camion carichi di aiuti umanitari, come richiesto dalle autorità di Leopoli nell’Ucraina occidentale, contenenti cibo in scatola, kit igienici, pannolini, forniture mediche, sacchi a pelo, materassi e altri beni di prima necessità. I colleghi sono a Leopoli, dove decine di migliaia di sfollati interni si stanno riversando mentre le sirene segnalano la minaccia di un attacco russo.

Un’altra squadra è arrivata sul confine slovacco per fornire supporto a coloro che aspettano di oltrepassare il confineAiuti, trasporti e ripari – come tende isolate per i bambini sfollati – sono i beni più utili in questo momento. È stata inoltre avviata l’assistenza al confine rumeno vicino alla Moldavia, dove si stanno formando code di diversi chilometri di persone in attesa di attraversare la frontiera. Vogliamo anche aiutare le persone con bisogni speciali, come i bambini e gli anziani.

Anche il team Emergenza di Cesvi è partito per intensificare l’intervento a sostegno della popolazione in fuga verso Polonia, Moldavia, Romania e Ungheria.

Continuate a sostenerci donando subito per la crisi in Ucraina.

© Photo credits: People in Need