Haiti: tre anni dopo il terremoto

A distanza di tanto tempo, la situazione nel Paese rimane allarmante: centinaia di migliaia di persone vivono ancora nelle tende, mentre il passaggio degli uragani Isaac e Sandy hanno reso ancora più concreta la minaccia di nuove epidemie di colera (come nell’ottobre 2010), di smottamenti del terreno e di una crisi alimentare dovuta alla scarsità di risorse.

Nel gennaio 2010 il Cesvi, già presente ad Haiti da un anno con un progetto di sicurezza alimentare nella zona occidentale di Les Cayes, ha risposto all’emergenza del terremoto organizzando un’azione umanitaria integrata, riabilitando e ricostruendo le infrastrutture igienico-sanitarie, promuovendo campagne di promozione all’igiene per arginare il rischio di malattie infettive, equipaggiando scuole con distribuzione di mobili, materiale scolastico, libri, giochi, attrezzi sportivi, dando supporto piscologico alla popolazione e creando un centro ricreativo per i bambini e i giovani di Wharf Jeremie. In particolare, gli interventi nelle scuole sono proseguiti fino alla fine del 2011 nella zona di Petit Goave, mentre la costruzione di pozzi e latrine, accompagnata dai training sull’igiene, è stata realizzata nel corso del 2012 nella zona situata a nord e nord-est della capitale.

Oggi il lavoro sta continuando anche grazie alla collaborazione e dedizione dello staff locale. A Wharf Jeremie, quartiere che si estende lungo il porto della capitale Port-au-Prince, Cesvi ha distribuito acqua potabile e altri generi di prima necessità fin dalle prime ore successive al sisma. Nel medio-lungo periodo ha focalizzato la propria attività sulla tutela e il sostegno dell’infanzia puntando alla creazione di un centro operativo denominato Casa del Sorriso. Uno spazio sicuro in cui svolgere attività ludico-educative all’interno di un quartiere povero, ad alta pericolosità e criminalità e di non facile intervento per gli attori umanitari operanti in capitale.

“Circa 300 bambini partecipano regolarmente alle attività della Casa e ai giochi di gruppo, che li aiutano a migliorare la loro capacità di socializzazione” spiega Angela Testoni, operatrice del Cesvi a Port-au-Prince. “Vogliamo regalare a questi bambini, che spesso hanno visto negata la loro infanzia, dei momenti di sano svago. Per questo prevediamo tra l’altro piccoli lavori manuali: è importante che si possano esprimere anche in modi differenti dalla parola”.

Nella Casa del Sorriso lo staff Cesvi organizza anche la proiezione di film e documentari sia per i ragazzi sia per un pubblico adulto. È un’attività molto apprezzata in un quartiere dove l’elettricità è praticamente assente e le opportunità di vedere “il mondo esterno” sono molto limitate. “Durante il periodo estivo è attiva la biblioteca e lo spazio per la lettura”, aggiunge Angela “dove un operatore pedagogico locale segue i bambini guidandoli nella scelta e nella comprensione”. “Abbiamo voluto anche investire nella formazione di un gruppo di teatro che realizza piccoli spettacoli con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità su vari temi tramite un approccio diverso da quello tradizionale”.

Alla riapertura delle scuole, in collaborazione con una scuola della zona, Cesvi ha distribuito kit scolastici per permettere a 50 bambini di seguire le lezioni e durante tutto l’anno ha fornito appoggio psicosociale grazie ad incontri settimanali (di gruppo o individuali per i casi più gravi) con gli operatori della Casa.

Negli ultimi due anni lo staff locale del Cesvi ha ricevuto una formazione specifica sui temi di child protection e partecipazione comunitaria e i genitori dei bambini sono stati direttamente coinvolti nella conduzione del Centro al fine di rendere tutte le attività sostenibili nel futuro. “Periodicamente svolgiamo sessioni di sensibilizzazione per i genitori sui diritti del bambino, sulle questioni di genere, sull’educazione sessuale e la prevenzione del colera” sottolinea Angela. “Con i ragazzi, ma anche con i loro genitori, insistiamo molto sull’igiene personale e ambientale”.

Cesvi è attivo anche nel nord di Haiti, nei comuni di Pignon, St Raphael e Limonade (Dipartimento Nord) e Trou du Nord (Dipartimento Nord-Est) nel settore dell’allevamento e del latte. Il progetto mira a rafforzare le capacità di produzione e trasformazione del latte dei piccoli produttori agricoli, promuovendo una gestione sostenibile delle risorse naturali.

Le misure proposte hanno permesso anche di rispondere ai bisogni nutrizionali delle popolazioni più vulnerabili. Si è lavorato per migliorare l’accesso ai servizi agricoli con la distribuzione di bestiame di qualità e in seguito agevolando i prestiti alla produzione. La latteria ha iniziato convenzioni con le mense scolastiche per promuovere il consumo di latte e yogurt e migliorare così la dieta dei più piccoli.

La creazione di mercati legati alla filiera del latte ha  incentivato lo sviluppo dell’allevamento delle vacche da latte. Inoltre i produttori, dopo un’adeguata formazione sulle tecniche di produzione più efficaci e sulle buone pratiche igieniche, hanno iniziato a riunirsi in imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione del latte.

Un lavoro importante, per gettare le basi di un futuro migliore.

 

Foto di Giovanni Porzio