In Turchia e Siria si continua a scavare mentre si affrontano gelo e fame

Vuoi aiutarci in questa causa? Fai subito una Donazione

Sono passate ben più delle 72 ore che i soccorritori considerano in media la deadline oltre la quale è quasi impossibile trovare sopravvissuti sotto le macerie, eppure si continua a scavare. Nonostante le temperature glaciali e la mancanza di acqua, si assiste a salvataggi impossibili. E così anche tutto il nostro staff della rete Alliance2015, che si trova sia in Siria sia in Turchia, è testimone di “miracoli tra le macerie”. Si continua quindi a scavare e le ricerche non si fermano nonostante siano trascorsi giorni sotto ai crolli e al gelo.

E mentre si scava procedono anche tutte le altre operazioni di soccorso che risultano complicate. L’organizzazione della risposta è particolarmente difficile, ma insieme ai colleghi di Alliance2015 stiamo distribuendo cibo, coperte, riscaldamento, acqua, kit di emergenza e sostenendo i centri collettivi in Turchia. In Turchia, le nostre squadre stanno operando a Gaziantep, Antakya, Sanliurfa e stiamo cercando di raggiungere anche le aree più remote come Osmanye e Adiyaman e Diyarbakir.

In Siria – a Sarmada e Ariha, a Afrin, Azaz, Idlib e Bab al Hawa – sempre con la rete di Alliance2015, stiamo distribuendo cibo e pasti pronti, carburante alle amministrazioni locali per il riscaldamento e per garantire gli spostamenti quando le strade lo consentono, procurando articoli per gli alloggi di emergenza; stiamo distribuendo inoltre coperte, tende, materiale da costruzione per alloggi e gestendo uno spazio per bambini in un centro comunitario.

Oltre al freddo, al rischio di epidemie per malattie infettive come il colera, c’è un ulteriore nemico: la fame. L’ONU ha dichiarato il rischio fame per 874.000 persone. Mentre le vittime hanno superato la soglia dei 20.000, con i partner di Alliance2015 NOI di CESVI stiamo operando ininterrottamente per portare aiuto al popolo devastato.

Abbiamo bisogno del supporto di tutti voi, chi può aiuti donando qui.

© Photo credits: People in Need NGO