Lettera di Cesvi a TPI in risposta all’articolo su Rinascimento Bergamo

All’attenzione del Direttore di TPI Giulio Gambino

Bergamo, 24.05.2020

Con riferimento a quanto pubblicato sabato 23 maggio dal sito TPI a firma di Francesca Nava, relativo al bando del programma “Rinascimento Bergamo” a sostegno di piccole e medie imprese locali, chiediamo che vengano rettificate alcune imprecisioni contenute nell’articolo.

Il bando in questione, il cui regolamento è consultabile (qui) stabilisce che possono avere accesso al finanziamento a fondo perduto le micro imprese ai sensi dell’art. 2435-ter del Codice Civile2 e le attività afferenti specifici codici ATECO (si veda qui).

L’inserimento del codice ATECO 30.40.00 – relativo ad aziende che si occupano di “Fabbricazione di veicoli militari da combattimento” – è avvenuto per un mero errore materiale a cui, non appena segnalato, Cesvi e il Comune di Bergamo hanno immediatamente provveduto a porre rimedio, eliminando dal bando tale codice e altri codici afferenti allo stesso ambito (di seguito tutti i codici esclusi: 30.30.02 Fabbricazione di missili balistici; 30.40.0 Fabbricazione di veicoli militari da combattimento; 30.40.00 Fabbricazione di veicoli militari da combattimento; 25.40.0 – Fabbricazione di armi e munizioni; 25.40.00 – Fabbricazione di armi e munizioni; 47.78.5 –  Commercio al dettaglio di armi e munizioni, articoli militari; 47.78.50 – Commercio al dettaglio di armi e munizioni, articoli militari).

Va inoltre sottolineato che nessun contributo è mai stato erogato ad aziende delle tipologie sopra riportate.

La mancata assegnazione del contributo a fondo perduto alla impresa segnalata da Francesca Nava, dipende invece dal fatto che la stessa ha un codice ATECO, precisamente il 741010, che purtroppo non rientrava tra quelli delle attività di cui il Governo ha disposto la chiusura, su cui è stato costruito il bando relativo al primo lotto del Programma Rinascimento. Non sussistevano cioè, relativamente al lotto, i requisiti per l’erogazione del contributo.

Il regolamento del secondo lotto, relativo all’erogazione di prestiti ad impatto e di una nuova (più corposa) tranche di contributi a fondo perduto, in via di definizione, consentirà anche la partecipazione di microimprese che – seppure non comprese tra quelle di cui è stata disposta la chiusura – si sono venute a trovare in condizioni di grande difficoltà. L’azienda in questione potrà quindi avere accesso a questa seconda tranche del progetto.

Il progetto Rinascimento Bergamo alla data del 23 maggio 2020 (ore 15.00) ha ricevuto 573 domande finanziamento. Di queste 211 sono già state valutate positivamente e avviate al pagamento. 113 già liquidate e 98 in liquidazione lunedì 25.05.2020. Tra le domande di finanziamento approvate non ci sono aziende che producono armi bensì solo microimprese che riceveranno un contribuito – fino ad un massimo di 1.500€ – utile a pagare le spese inderogabili maturate durante il lockdown. La lista riassuntiva delle tipologie di impresa sostenute finora dal bando sarà pubblicata sul sito www.cesvi.org il giorno 25 maggio.

Siamo certi che comprenderà le ragioni della nostra richiesta di rettifica e di precisazione, senza dover fare riferimenti agli obblighi di legge, per il danno reputazionale arrecato, che si sarebbe peraltro potuto evitare sentendo contemporaneamente le nostre ragioni.

Gloria Zavatta – Presidente Cesvi