MSNA: la riforma del sistema di accoglienza è legge

La Camera dei Deputati ha approvato oggi la proposta di legge “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, con 374 voti favorevoli e 13 contrari.

La legge prevede un ampliamento delle tutele e delle misure di protezione rivolte ai giovani migranti minorenni che approdano sul territorio italiano, considerandoli prima di tutto come bambini e adolescenti e quindi, in quanto tali, come soggetti particolarmente vulnerabili e bisognosi di una specifica attenzione legislativa.

Si parla di numeri significativi: nel 2016 i minori stranieri non accompagnati transitati sul suolo italiano hanno raggiunto quota 25.846, il 14% del totale dei 181.436 migranti sbarcati sulle nostre coste. Un fenomeno la cui portata e delicatezza non può davvero essere ignorata.

Tra i punti risolutivi della legge c’è la riduzione delle tempistiche di prima accoglienza, che da oggi per i minori potrà durare solo 30 giorni. Si tratta di un cambiamento fondamentale, poiché è proprio in questo primo periodo che si registrano la maggior parte dei casi di fuga di minori che, lasciati a se stessi negli affollatissimi centri di prima accoglienza, scelgono di far perdere le proprie tracce e proseguire in autonomia il viaggio verso altri Paesi. Di loro poi non si sa più nulla, ma il timore che vengano reclutati dalla criminalità organizzata o che cadano vittime della tratta di essere umani è alto. Per questi motivi la legge prevede anche che nei centri siano separati dagli adulti.

Un altro aspetto toccato è la preferenza accordata all’affidamento familiare rispetto a quello in comunità, a sottolineare quanto sia importante per la salute e il benessere del minore l’avere attorno figure di riferimento che possano garantire loro la vicinanza e il supporto necessario al complesso processo di integrazione.

Il coinvolgimento delle famiglie italiane non si limiterà alla modalità dell’affido, ma prevederà  anche la possibilità di diventare tutore volontario per i ragazzi. È una forma di accoglienza familiare già efficacemente sperimentata in alcune realtà italiane, che potrà ora ricevere un inquadramento legislativo nazionale. Cesvi ha fin dall’inizio promosso questa straordinaria esperienza di solidarietà e impegno civico, supportando il progetto Un tutore per ogni minore che l’associazione partner AccoglieRete porta avanti a Siracusa.

I nostri progetti di accoglienza e integrazione riguardano anche altre realtà locali: a Bergamo il progetto SOSteniamoci, supportato da Brembo, mira a condurre 25 minori stranieri non accompagnati verso l’autonomia lavorativa, attraverso la creazione di percorsi formativi professionalizzanti e l’agevolazione dell’inserimento lavorativo in aziende del territorio.
Il nostro impegno futuro a sostegno dei minori migranti prevede il consolidamento di queste pratiche e l’ampliamento delle attività ad altre regioni italiane, con l’obiettivo di raggiungere 200 minori tra Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.

Cesvi accoglie quindi l’approvazione della legge come un grande passo avanti nell’ambito delle politiche di accoglienza, e come un importante riconoscimento del lavoro svolto da tantissime organizzazioni e realtà associative che, come noi, hanno a cuore il diritto dei minori alla protezione e alla tutela.