Nasce un nuovo modello di collaborazione profit non-profit: l’esperienza di fondazione CESVI

Il 76% delle aziende in Europa, compresa l’Italia, vorrebbe adottare iniziative di sostenibilità nei prossimi 3 anni (il 68% investirà più che nel triennio appena trascorso), ma 6 su 10 non hanno oggi un team dedicato per raggiungere gli obiettivi Esg che si sono prefissati[1].

Fondazione CESVI, in occasione del Salone della CSR apre a un nuovo modello di collaborazione tra aziende e associazioni non-profit, con un approccio win-win che si discosta dall’archetipo della filantropia e che può portare benefici misurabili.

Fondazione CESVI, è presente all’11 edizione del Salone della CSR (Corporate Social Responsibility), il principale evento italiano sulla sostenibilità (4 al 6 ottobre – Milano), con un intervento all’interno del panel “Empowerment femminile, una strada ancora in salita”.

Ma questa non è solo l’occasione per raccontare l’importanza dell’emancipazione e dell’autorealizzazione femminile e di come perseguire l’obiettivo: l’iniziativa rappresenta per CESVI un’opportunità unica e significativa per alimentare un nuovo dialogo tra il settore non-profit e quello profit, per la creazione di una cultura condivisa sul tema ESG, da un nuovo punto di vista.

Il Salone della CSR è da sempre la cornice ideale per promuovere l’interazione e la collaborazione tra il settore privato, il terzo settore e le istituzioni, favorendo la diffusione di buone pratiche e la costruzione di una cultura aziendale orientata verso la sostenibilità e la responsabilità sociale: CESVI vuole contribuire a questa discussione fornendo una nuova prospettiva, allo scopo di promuovere un nuovo modello di collaborazione tra aziende e non-profit, con un approccio che si discosti dall’archetipo della filantropia, per entrare in una dimensione win-win che possa portare benefici e un impatto misurabile anche nel lungo periodo.

La sostenibilità rappresenta, una sfida ma al contempo una grossa opportunità per le Imprese, sia in termini di reputazione, ma anche di attrattività per gli investimenti e accesso ai finanziamenti. Lo evidenzia il nuovo report Kroll[2] Esg and global investor returns da cui emerge che le aziende più performanti a livello Esg hanno registrato rendimenti azionari medi annui del 12,9% rispetto all’8,6% delle imprese con rating Esg più bassi. In pratica, le aziende più sostenibili hanno reso in borsa quasi il 50% in più di quelle meno impegnate nel campo della sostenibilità.

A un maggiore interesse delle aziende per il tema della sostenibilità, corrisponde una richiesta di maggior trasparenza in merito alle iniziative intraprese dalle aziende. Quello che vogliamo raccontare oggi alle aziende interessate a intraprendere un percorso che migliori il loro posizionamento ESG è che un altro approccio è possibile grazie all’elaborazione di un modello di progettazione adattabile alle esigenze aziendali che sia in grado di rappresentare anche l’impatto determinato” dichiara Roberto Vignola, Deputy General Manager.  “CESVI, non è più solo una realtà del non profit da supportare, ma diventa sia partner dell’azienda – sviluppando le progettualità sulla base degli obiettivi delle aziende e alla capacità di investimento – sia consulente strategico – supportando la creazione di una cultura aziendale basata sull’ESG e identificando le aree prioritarie di intervento, al fine di migliorare i rating ESG”.

Grazie ad un tool specifico in grado di eseguire un web listening avanzato che permette di confrontare il posizionamento delle singole aziende su diversi cluster di argomenti e KPI, comprendendo i punti di forza e le aree di miglioramento in termini di reputazione infatti, CESVI può supportare l’azienda nel suo percorso di sostenibilità in tutto il processo dall’analisi preliminare alla stesura delle progettualità, e può fornire un report dell’impatto che tali progetti condivisi hanno avuto sulle aziende, contribuendo ad incidere sui rating ESG. Prosegue Vignola:

“Il trend che stiamo notando è che le azioni volte a costruire aziende etiche e responsabili, focalizzate su purpose ambientali e sociali, riguardano ormai un numero crescente di realtà che le stanno adottando in modo più o meno completo. Costruire un’azienda sostenibile, responsabile e consapevole, di cui i clienti possano fidarsi, richiede step strategici e soprattutto di mindset”.

Questo nuovo approccio di accompagnamento delle aziende nel loro percorso di sostenibilità ha consentito a CESVI di collaborare con alcune tra le realtà aziendali più rilevanti in Italia, come Intesa Sanpaolo, Brembo, Gruppo Miroglio/Elena Mirò, Lavazza, Zegna consolidando un crescente numero di partnership a partire dal 2017.

[1] Sono alcune evidenze di un’analisi condotta da Interzero, principale fornitore europeo di servizi di economia circolare, con circa 250 top manager di aziende attive in 6 paesi europei, tra cui l’Italia. Oltre 8 manager su 10 coinvolti puntano nei prossimi tre anni a rendere più efficiente il processo di smaltimento dei rifiuti. Tra gli aspetti che influenzano maggiormente le scelte di investimento vi sono anche gli aspetti reputazionali (75,3% delle preferenze) e quelli legati all’aspettativa dei propri clienti (73,2%).
[2] Il report, ha analizzato i dati di oltre 13.000 aziende di diversi settori in tutto il mondo evidenziando un ottimo Roi (Return on investment) per chi ha investito in aziende molto attive nel campo della sostenibilità.