Rapporto sui diritti di bambini e adolescenti

 

La povertà (ma non solo) è tra i principali problemi dell’infanzia in Italia. Solo il 14% della popolazione sotto i tre anni risulta presa in carico da parte degli asili nido pubblici e meno di un quarto delle scuole in regola con le certificazioni. Ben 29.309 persone di minore età vivono al di fuori della propria famiglia d’origine.

L’intensità della povertà, che misura quanto in percentuale la spesa media delle famiglie povere sia al di sotto della soglia di povertà, è risultata pari al 21,1%, mentre nel Mezzogiorno è del 22,3%. Le situazioni più gravi si osservano tra i residenti in Sicilia (27,3%) e Calabria (26,2%). In condizione di povertà relativa si trovano soprattutto le famiglie più numerose.

Al contempo, continuano a diminuire i fondi: le risorse destinate all’infanzia e all’adolescenza per le 15 città riservatarie sono passate dai 43,9 milioni di euro del 2008 ai 39,6 del 2013, mentre il fondo straordinario per la prima infanzia è passato dai 100 milioni del 2008 a zero.

Questi sono solo alcuni dei dati che emergono dal 6° Rapporto CRC (Gruppo di lavoro sulla convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza), cui hanno contribuito 113 operatori delle 82 associazionitra cui Cesvi – che appartengono al Gruppo. Una realtà che ormai dal 2001 continua con l’impegno assunto di fornire un aggiornamento puntuale dell’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese.

“Con il 6° Rapporto CRC è stata effettuata un’attività di monitoraggio che fornisce una chiara fotografia sulle necessità e sui problemi dell’infanzia nel nostro Paese, sull’attuazione o la violazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti presenti in Italia. Le zone d’ombra che emergono sono numerose” – osserva Arianna Saulini, Coordinatrice del Gruppo CRC – “Per contro si sta assistendo a un progressivo abbattimento delle risorse e a una carenza di attenzione per strumenti atti a garantire un welfare a misura di bambini, come il Piano nazionale infanzia, che continua a essere adottato in maniera discontinua o senza copertura finanziaria adeguata, oppure organismi come l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che ha concluso il suo mandato alla scadenza prevista, nel novembre 2012, e non è stato rinominato”.

Per maggiori informazioni www.gruppocrc.net 

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Foto di Alessandro Tosatto