Sudafrica: storia di una raccoglitrice di plastica

Cesvi e il partner sudafricano Blue Sky Recycling entrano a far parte della neo-nata Fair Plastic Alliance , l’alleanza guidata da Serioplast, Oxfam e Cesvi che vuole migliorare lo status sociale dei raccoglitori informali di rifiuti.

Il giardino della casa di Jeanette Sihlangu, 67 anni, è pieno di rifiuti di plastica raccolti nelle strade di Cape Town, in Sudafrica. La donna è una dei 1.500 raccoglitori informali che rivendono rifiuti riciclabili a Blue Skye Recycling, un’impresa sociale la cui sede è ospitata nella Casa del Sorriso di Cesvi a Philippi, la più grande baraccopoli della città sudafricana.

Jeanette ha due figli e diversi nipoti; dallo Stato ricevono un sussidio statale che però è troppo magro per permettere alla famiglia di vivere dignitosamente. Così, per integrare le sue entrate, Jeanette ha iniziato a rivendere rifiuti riciclabili ai camion diretti alle imprese di smaltimento e riciclo. Costretta a rivolgersi a intermediari e compratori occasionali, otteneva un ricavo basso, iniquo e scostante.

Una vicina le consigliò di recarsi da Blue Sky Recycling: “Lì i raccoglitori ottengono un compenso più onesto per il loro lavoro; a ogni carico viene emessa una ricevuta che corrisponde a un determinato numero di crediti, che possono essere riscossi settimanalmente. Blue Sky compatta tutti i rifiuti acquistati e li rivende poi alle imprese di riciclaggio”.

Da quando si è unita a questa impresa, Jeanette ottiene un ricavo che oscilla tra 1000 e i 600 rand, corrispondenti rispettivamente a 60 e 36€. “Con questi soldi riesco a comprare cibo per la mia famiglia e a pagare la quota assicurativa per il mio funerale, così che alla mia morte i miei figli possano riscattare l’occorrente per il servizio funebre”.

Grazie all’entrata di Blue Sky nella Fair Plastic Alliance guidata da SerioplastCesviOxfam e numerose altre cooperative di base, il guadagno di Jeanette è destinato ad aumentare: l’Alleanza si propone di trasformare la filiera della plastica rendendola più equa, inclusiva e sostenibile, in modo tale che anche i raccoglitori informali possano beneficiare di un lavoro adeguatamente retribuito.