Turchia: a tre mesi dal sisma è ancora emergenza

Sono passati ormai tre mesi da quel fatidico 6 febbraio quando un tragico terremoto ha colpito Turchia e Siria provocando una devastazione immane. Sono oltre 9 milioni le persone colpite in Turchia, di cui 4 milioni di bambini. Quasi 5 milioni sono coloro che hanno dovuto abbandonare le proprie case e oltre 1.6 quelli che vivono in insediamenti informali.

I numeri di questa catastrofe sono impressionanti e noi di CESVI continuiamo ad essere al fianco della popolazione colpita per sostenere chi ha perso tutto e aiutarli a superare questo drammatico momento, sia attraverso aiuti concreti che con progetti di sostegno psicosociale.

A tutt’oggi, e sin dall’inizio dell’emergenza, ci stiamo occupando di distribuire aiuti di prima necessità come prodotti per l’igiene, per la cucina, tende, acqua pulita e scorte alimentari in Turchia nelle aree di Kahramanmaraş e Adıyaman dove operiamo nei campi e negli accampamenti informali, che accolgono migliaia di famiglie – anche provenienti dalla Siria – e centinaia di bambini. Alle distribuzioni affianchiamo, in collaborazione con alcuni partner locali specializzati, servizi di supporto psicosociale comunitari, sessioni di gruppo e sessioni individuali dedicate agli adulti ma in particolar modo ai bambini, tra le categorie più colpite dal disastro. Proprio per i più piccoli CESVI ha dato vita a tre Child Safe Space, spazi protetti e sicuri dove fornire loro un supporto psicosociale ed emotivo adeguato alla loro età e ai loro bisogni.

Nella sola provincia di Adıyaman hanno perso la vita 38.000 persone, questo significa che ognuno qui ha perduto almeno una persona cara, un amico o un parente” racconta il nostro staff sul campo.Il trauma è enorme e i bambini sono quelli più provati dalla situazione. Devono fare i conti con la perdita di ogni punto di riferimento e certezza, i cari, la casa, gli amici. Li troviamo iperattivi, molto agitati, il ricordo del terremoto crea un forte disagio in tutti loro. Nei nostri spazi protetti oltre a specifiche attività di supporto psicologico svolgiamo anche attività ludico-ricreative che, oltre a rappresentare un momento di svago per i bambini, li aiutano a esternare le proprie paure per poterli così aiutare a superare il trauma vissuto” spiegano i nostri operatori. “Nei campi troviamo soprattutto bambini e donne, mentre gli uomini – quelli che hanno potuto conservare un’occupazione – durante il giorno si recano sul posto di lavoro. Per le donne abbiamo organizzato spazi e momenti di sostegno di gruppo dove, oltre al dialogo e alla condivisione, si dedicano ad attività artistiche che permettano loro di esprimere pensieri ed emozioni in una maniera. Molte di loro disegnano case. È davvero difficile elaborare il trauma per queste persone perché ogni cosa intorno a loro continua a parlare della tragedia avvenuta. La distruzione è ovunque”.

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In Turchia la situazione è ancora estremamente drammatica, servono aiuti concreti per la vita quotidiana, per nutrirsi e prendersi cura di sé, e serve supporto psicologico per poter superare il dramma e ricominciare a sperare nel futuro. Noi di CESVI siamo sul campo per permettere a famiglie e bambini vulnerabili di continuare a vivere con dignità. Resta al nostro fianco e aiutaci a sostenerle.