India: una Casa piena di sorrisi

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ph Roger Lo Guarro

L’India presenta il più alto tasso di bambini sfruttati di tutto il mondo, con più di 42 milioni di minori che non vanno a scuola e 12 milioni costretti a lavorare. Addirittura il 23% del PIL nazionale è garantito dal lavoro dei bambini: di questi, 30 milioni vivono in strada.

Sakthi vel, 11 anni, proviene da un minuscolo villaggio nel distretto di Thiruvallur, Tamil Nadu. In questo Stato, situato nel sud dell’India, milioni di persone vivono con poco più di un dollaro al giorno: la miseria e la povertà sono alla base dello sfruttamento infantile. I bambini sono impiegati soprattutto nei mulini di riso e nelle fabbriche di mattoni.

Il padre di Sakthi vel è morto quando lui era molto piccolo e per questo non ne conserva alcun ricordo. “Quando mio marito è mancato ho dovuto affrontare molte difficoltà”, racconta la mamma di Sakthi vel, “Sono una semplice casalinga e non riuscivo più a sfamare mio figlio e a garantire i suoi studi. Così ho deciso di risposarmi”. Il secondo marito della donna, però, non si prende cura di Sakthi vel, anzi dimostra fin da subito di non accettarlo e arriva persino a picchiarlo. “Ho temuto per la sua vita”, spiega la mamma, “E ho cercato un modo per salvarlo”. La donna viene a conoscenza dell’esistenza della Casa del Sorriso di Cesvi – gestita dal partner locale Jeeva Jyothi – grazie alla cuoca che lavora nella struttura, Theresa, e decide di chiedere ospitalità per il figlio.

Da oltre 13 anni Cesvi gestisce due Case del Sorriso in cui orfani, figli di famiglie appartenenti alle caste più povere e bambini lavoratori ricevono assistenza diurna e notturna, accompagnamento scolastico, vestiario e cure mediche. Nel 2017 le Case hanno accolto 63 bambini, offrendo accompagnamento scolastico ad altri 245 e attività finalizzate al rafforzamento psicologico, come ad esempio counselling specialistico, spazi di ascolto e corsi di leadership, a 160 minori.

Queste strutture sono un punto di riferimento importante in cui i bambini e i ragazzi possono sentirsi protetti e ascoltati, oltre a ricevere cure, sostegno psicosociale, materiale didattico e assistenza legale. Così, nel 2013, Sakthi vel viene accolto nella Casa del Sorriso all’età di soli 6 anni: a quel tempo non aveva vestiti e non aveva mai ricevuto cibo e riparo in modo adeguato. “Avevo tantissime difficoltà”, racconta oggi, “Non riuscivo ad esprimermi correttamente e questo mi impediva di entrare in relazione con gli altri. Non volevo partecipare a nessuna iniziativa, nemmeno ai giochi e alle attività sportive”.

Da allora la sua vita è completamente cambiata. Sakthi vel è diventato un bravo studente, pratica diversi sport e ha scoperto una vera passione per la danza. “Ho molti amici”, ci dice con gli occhi che gli brillano, “e mi sento felice”. In futuro, c’è ancora un sogno da realizzare: quello di diventare ingegnere meccanico.

 

Foto di copertina: Roger Lo Guarro