Nascere e crescere in Somalia

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Siccità Somalia - ph Fulvio Zubiani

di Matteo Manara

Oggi voglio parlarti di un bambino di nome Jama. Un bambino che è nato in un’area del mondo che sarebbe dimenticata da tutti, se non ci fossi tu.

Jama è nato all’ospedale di Beletweyne, la quarta città della Somalia, ma la sua famiglia vive in un campo sfollati nella provincia di Hiran, dove migliaia di persone cercano di sopravvivere dopo essere state costrette ad abbandonare la propria casa per la guerra civile e la siccità. Proprio qui, grazie al tuo instancabile sostegno continuativo, Cesvi può fornire terapie ambulatoriali per donne incinte, salvare la vita di bambini gravemente malnutriti, curare malattie potenzialmente mortali come diarrea, polmonite, malaria e morbillo, vaccinare i bambini contro il tetano.

Nel pieno dell’interminabile crisi della Somalia, centinaia di donne come Muhubo, la mamma di Jama, non hanno accesso a servizi ostetrici e sanitari, vivono gravidanze senza controlli e si sottopongono a parti senza strumenti sterilizzati, affrontando il rischio di gravi e lunghe infezioni o della precoce morte dei bambini.

A proteggere Muhubo e Jama, il bimbo che portava nel grembo, questa volta però c’eri tu, insieme a Cesvi. E così Muhubo è stata visitata da un’operatrice sanitaria, incoraggiata ad accedere ai servizi prenatali dell’ospedale, seguita per tutta la durata della sua gravidanza. Muhubo ha partorito in ospedale e Jama, il suo terzo figlio, è nato pienamente in salute.

Ma la storia di Jama non finisce qui. In Somalia il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni è altissimo; la vita nel campo di sfollati non è adatta ad un bambino e so già che la fame, la sete, le malattie potranno mettere a dura prova il suo corpo così piccolo e indifeso prima che possa crescere e diventare grande. Ma so anche che a fianco di Jama e di tanti altri bambini come lui tu ci sarai sempre, con il tuo sostegno regolare, il tuo affetto e la tua protezione. Grazie a te, la sua storia avrà sempre un lieto fine.

 

 

Foto di copertina: Fulvio Zubiani