Somalia: un centro sanitario per salvare Abshiro e i suoi figli

La Somalia è uno degli stati più fragili al mondo a causa degli incessanti conflitti interni che hanno frammentato il paese e causato una diffusa vulnerabilità della popolazione. Inoltre,  è un paese particolarmente esposto, per clima e posizione, alle conseguenze del cambiamento climatico alternando periodi di siccità a piogge intense e devastanti inondazioni. Questi fattori combinati assieme contribuiscono a creare un ambiente a forte rischio di carestie e insicurezza alimentare.

In particolare a Galbarwaqo, un piccolo villaggio nell’area di Mudug, regione della Somalia centro-settentrionale, la popolazione vive in condizione di emergenza costante a causa dei frequenti disastri naturali che affliggono il paese e della mancanza di accesso a strutture e cure sanitarie adeguate.

Tra le famiglie somale duramente colpite dalla siccità vi è quella di Abshiro, una ragazza di soli 26 anni, già madre di 3 bambini. Grandi occhi scuri e un sorriso timido, in attesa del quarto figlio mentre ci racconta di come Cesvi l’abbia aiutata grazie al “Programma di assistenza integrata per il miglioramento della resilienza delle comunità colpite dalla prolungata siccità nelle regioni di Banadir e Mudug” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

La lunga siccità che ha colpito la nostra regione ci ha portato via tutto. Io e la mia famiglia abbiamo sempre vissuto di agricoltura e allevamento di sussistenza ma la siccità ha inaridito le nostre colture e decimato il nostro bestiame, privandoci di tutto, anche del latte per i nostri tre figli” afferma in lacrime Abshiro.

“Mio marito si è rimboccato le maniche e ha trovato lavoro come autista di camion per soli 100$ al mese, troppo pochi per poterci sfamare tutti“.

“Nonostante i sacrifici, il cibo continuava a essere insufficiente e i miei figli diventavano sempre più deboli e cagionevoli, tanto che Asad, il mio figlio più piccolo, ha iniziato a soffrire di gravi crisi respiratorie. Eravamo disperati, non sapevamo cosa fare. L’ospedale più vicino si trovava a parecchi km di distanza dal villaggio e poiché sovraccaricato da richieste di aiuto sarebbe passato parecchio tempo prima che mio figlio venisse visitato. Fortunatamente, altri abitanti del villaggio ci hanno suggerito di recarci nei centri sanitari gestiti da Cesvi. Qui i medici e gli operatori si sono presi subito cura di mio figlio, garantendogli tutta l’assistenza sanitaria di cui aveva bisogno, fornendoci gratuitamente tutti i farmaci necessari per farlo guarire. I medici, hanno inoltre visitato anche me, per accertarsi che la mia gravidanza procedesse al meglio. Da allora posso contare su visite ginecologiche regolari e soprattutto gratuite, e ho ricevuto una formazione sulle corrette pratiche di allattamento e di cura dell’igiene.”

“Sono veramente grata a Cesvi per l’aiuto che mi ha dato. Ogni volta che abbiamo bisogno di cure, i medici e gli infermieri dei centri sanitari sono sempre disponibili ad aiutarci tempestivamente e adeguatamente. Se non fosse stato per loro, probabilmente mio figlio non si sarebbe salvato.” Conclude Abshiro, accarezzandosi la pancia ormai prossima al parto.