Emergenza Ucraina, 10° giorno di guerra: ancora nessun segnale di distensione

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Quello che doveva essere il giorno della tregua parziale con l’apertura di corridoi umanitari per consentire ai civili di Mariupol e Volnovakha di lasciare le città in realtà resta un ennesimo giorno di guerra e di  combattimenti: la tregua non viene assicurata e continuano gli attacchi.

La tregua di 5 ore (dalle 9.00 alle 14.00 GMT, le 10.00 e le 15.00 in Italia) annunciata per aprire corridoi umanitari e permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha, due località sotto assedio e sottoposte a intensi bombardamenti, di fatto finora non è mai partita. Il primo segnale di distensione atteso per oggi in Ucraina stenta a diventare realtà.

La strage di Kharkiv: oltre 100 bambini uccisi

Mentre il numero complessivo delle vittime continua a salire solo nella giornata di ieri a Kharkiv si sono contati più di 2.000 morti, oltre 100 bambini. Questi si sommano al numero dichiarato dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) che nella stessa giornata riportava 1.006 vittime civili, tra cui 331 uccisi, cifra che risulterà più alta nelle prossime ore, dato che i morti e i feriti civili continuano ad essere verificati.

Escalation di violenza sulle persone più vulnerabili

In mezzo all’escalation di violenza, lo sfollamento interno e transfrontaliero continua senza sosta in alcune parti dell’Ucraina, guidando una corrispondente crescita dei bisogni umanitari che ha già raggiunto livelli di crisi dopo poco più di una settimana.

Mentre la scala e la portata dello spostamento non sono ancora chiare, si stima che più di 10 milioni di persone potrebbero potenzialmente fuggire dalle loro case in mezzo alla crisi attuale, tra cui 4 milioni di persone che potrebbero attraversare i confini internazionali, una cifra che ha già superato il milione dal 24 febbraio.

Con l’aumento degli spostamenti, i gruppi più vulnerabili, tra cui donne e bambini, persone che vivono con disabilità, migranti di Paesi terzi e persone anziane, dovranno affrontare rischi di protezione più elevati, come abusi e abbandono, nonché violenza sessuale e di genere.

Nella sola regione di Leopoli dell’Ucraina occidentale, si registrano attualmente 44.000 sfollati interni.

Si intensificano i nostri sforzi

Cesvi, insieme a People in Need, Concern Worldwide e altri partner di Alliance2015 si trova sul campo da ormai più di una settimana. Riceviamo aggiornamenti costanti dai nostri colleghi che ci segnalano una situazione drammatica, che peggiora di ora in ora. Le persone sono stremate dal freddo e dalla fame. Sono terrorizzate da quanto sta succedendo, oltre ai bisogni materiali c’è la necessità di un supporto psicologico per la gestione del trauma.

Continua a rimanerci accanto, abbiamo bisogno di te: dona ora per la crisi in Ucraina

© Photo credits: Kieran McConville /Concern Worldwide