Il dramma di Gaza: il nostro cordoglio per le perdite dei familiari dei nostri colleghi

Da poche ore abbiamo ricevuto drammatiche notizie dai nostri colleghi sul campo. Hanno infatti perso la vita due familiari del nostro staff a Gaza, a causa dei bombardamenti e per il mancato accesso alle cure.

Ci stringiamo ai nostri colleghi e alle loro famiglie, ci uniamo al loro profondo dolore per la perdita dei cari e al dolore di tutti i civili colpiti da questa terribile guerra che non risparmia niente e nessuno.

Tre mesi dopo l’inizio del conflitto tra Hamas e Israele il bilancio resta catastrofico. Sono oltre 3,1 milioni le persone che hanno bisogno di aiuto umanitario a livello nazionale e 1,9 milioni gli sfollati interni (OCHA), oltre 28.000 le vittime di questo sanguinoso conflitto.  

L’intera Striscia di Gaza vive in una condizione estrema, i bombardamenti e gli attacchi non cessano di colpire indiscriminatamente. L’intero sistema del Paese è ai limiti: centinaia di scuole hanno subito ingenti danni e 625.000 studenti non hanno più accesso all’educazione; la situazione sanitaria è drammatica e il numero di ospedali funzionanti è sceso a 13. Manca l’elettricità, il carburante scarseggia, le comunicazioni sono continuamente interrotte, una situazione che ostacola anche gli aiuti umanitari.

La sicurezza alimentare della popolazione è fortemente compromessa, il Paese è sull’orlo della carestia e il rischio aumenta con l’intensificarsi delle ostilità e con il persistere o l’aggravarsi della restrizione dell’accesso umanitario. Circa 2,2 milioni di persone a Gaza sono in uno stato di grave insicurezza alimentare, tra queste 335.000 bambini rischiano una grave malnutrizione.

La situazione umanitaria è catastrofica e la vita a Gaza è diventata insostenibile. Ad essere colpiti continuano ad essere i più innocenti, i civili che non trovano scampo o salvezza. Ribadiamo l’urgenza di un cessate il fuoco incondizionato e permanente per poter portare aiuto a tutte le persone in stato di bisogno.