Mozambico, due mesi dopo il ciclone Idai

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8.500 famiglie colpite dal ciclone Idai hanno ricevuto da Cesvi kit igienico-sanitari, cibo, sementi e materiali per costruire un riparo per sé e la propria famiglia. Ma altri gravi problemi si profilano all’orizzonte.

Sono 8.500 le famiglie raggiunte dagli aiuti distribuiti da Cesvi: 3.500 in più rispetto alle previsioni iniziali. Questo straordinario risultato è reso possibile grazie alla fiducia conquistata presso le Nazioni Unite, che hanno chiesto a Cesvi e ai partner di Alliance2015 di coordinare un’ulteriore distribuzione di sementi in una località remota che non era ancora stata raggiunta dagli aiuti.

Ma i problemi per la popolazione Mozambicana non sono finiti: mentre l’interesse internazionale sull’emergenza si esaurisce, la produzione agricola è nuovamente in pericolo a causa di due parassiti che attaccano il mais e i fagioli piantati grazie alle sementi ricevute dalle organizzazioni internazionali, che avrebbero dovuto fornire un sostentamento d’emergenza alla popolazione in ginocchio a causa del ciclone.

Il lavoro di Cesvi si concentra ora sulla possibilità di effettuare una seconda distribuzione di semi (pomodori, cipolle, cavoli, okra, carote, zucca), e iniziare a diffondere messaggi chiave sulla gestione dei parassiti che, se non controllati, costituiranno un problema anche per la prossima stagione che inizierà a Ottobre.

“In questa fase, la nostra presenza è quasi più importante di prima” afferma Margherita Stefanini, coordinatrice Cesvi degli interventi agricoli finanziati dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. “I riflettori sul ciclone Idai si sono spenti, a livello internazionale nessuno parla più degli enormi problemi che ha causato; noi però non ci muoviamo da qui, continueremo a lavorare per assicurare cibo alle famiglie affamate“.

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