Sudafrica: la battaglia contro la violenza sulle donne di Luvuyo

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di Luvuyo Zahela, Program Manager Cesvi Sudafrica

“Ho iniziato a lavorare per Fondazione Cesvi in Sudafrica nel 2013 come coordinatore di progetto fino a diventare oggi responsabile del funzionamento complessivo della Casa del Sorriso nella baraccopoli di Philippi a Cape Town. Il mio ruolo è cresciuto in parallelo all’intensificarsi del lavoro e della presenza di Cesvi nella comunità: siamo diventati sinonimo di sviluppo e responsabilizzazione. Cesvi è “la voce dei senza voce”, catalizzatore dello sviluppo della comunità locale.

La Casa del Sorriso si trova nel cuore di Philippi ed è stata inaugurata nel maggio 2007. È un luogo di sicurezza per donne e minori senza famiglia che qui possono trovare rifugio dalla violenza domestica e di genere, vere piaghe della zona con la disoccupazione, la povertà e l’abuso di alcol. Si tratta di una struttura “ponte” e luogo di socializzazione, una vera oasi di felicità, che offre speranza, ma anche aiuti concreti per costruirsi un futuro migliore. Nella Casa del Sorriso, offriamo alle donne ospitalità, assistenza psicologica e formazione professionale e ai loro bambini cibo, cure e l’opportunità di frequentare la scuola. Inoltre lavoriamo sulla sensibilizzazione della comunità sui temi legati alla salute riproduttiva e alle questioni di genere.

Il Sudafrica registra uno dei più alti tassi al mondo di violenza domestica e, secondo le ultime statistiche, almeno il 51% delle donne ha subito qualche forma di abuso domestico: un Paese dove la violenza di genere è ormai assurta ai livelli di una vera pandemia. Attraverso le attività della Casa del Sorriso cerchiamo di mobilitare la comunità e sensibilizzarla per incrementare la capacità delle donne di denunciare gli episodi di violenza, ma anche incoraggiare altri uomini e giovani ad essere in prima linea nella lotta contro la violenza di genere.

Dall’apertura della Casa del Sorriso ad oggi sono più di 60.000 le donne, i bambini e i giovani che hanno beneficiato dei servizi che offriamo. Tra le donne che ospitiamo oggi c’è Gcotyelwa di 35 anni, madre di due giovani ragazze, Essona di 16 anni e Asonele di 11. Il loro è un passato doloroso, fatto di abusi vissuti sulla propria pelle per mano dell’uomo di casa, violento e dedito all’alcool, che per anni ha infierito sulla moglie, fino ad arrivare a colpire un giorno anche le figlie. Quando la situazione è precipitata Gcotyelwa è riuscita a riprendere in mano la sua vita, fuggendo e portando con sé le proprie figlie. Oggi la Casa del Sorriso è il loro rifugio e qui hanno ritrovato il sorriso. Gcotyelwa ha completato con successo un corso come guardia di sicurezza ed è attualmente in possesso di un certificato per poter operare in questo settore, comunemente “maschile”: un segno di quanto sia cruciale il nostro impegno per l’empowerment femminile. Essona e la sorella Asonele frequentano regolarmente la scuola. Nella Casa si sentono a loro agio e protette, soprattutto hanno imparato ad amare gli altri e a rispettarli e sono pronte per guardare nuovamente al futuro con speranza.

Assistere alla loro rinascita è per me motivo di orgoglio e anche io come loro ho imparato molto da questo lavoro che mi ha permesso di crescere anche a livello personale. Oggi sono fiero di essere considerato, insieme ai miei colleghi, un punto di riferimento per la comunità.

L’anno che è appena trascorso è stato molto impegnativo, il Covid-19 ha avuto un impatto pesante su molte famiglie e abbiamo assistito ad un aumento significativo del numero di donne che si sono presentate per segnalare episodi di abuso da parte dei loro partner. Abbiamo dovuto sottostare alle necessarie restrizioni dovute alla pandemia, ma abbiamo fatto il massimo per offrire il supporto necessario anche attraverso consulenze telefonica. In tutti questi anni di lavoro con Cesvi ho imparato ad affrontare gli ostacoli e le difficoltà cogliendoli come opportunità per spingerci oltre, adattarci e imparare. Oggi Cesvi conta un team di 10 persone il cui impegno è quello di continuare a migliorare il proprio lavoro per poter sostenere al meglio le categorie più vulnerabili e portare un cambiamento nella società.

Questo lavoro mi dà l’opportunità di avere un impatto positivo sull’intera comunità di Philippi e sono orgoglioso di guidare un progetto così ambizioso: lavorando a stretto contatto con le molte donne che hanno beneficiato dei servizi della Casa del Sorriso ho visto in prima persona come si è trasformata la loro vita dopo aver ricevuto il nostro sostegno. Questa è per me l’opportunità di realizzare quello che credo sia lo scopo della mia vita: aiutare gli altri.”

Foto di Gianluigi Guercia