Giornata Mondiale del Rifugiato

Libia - Foto di Giovanni Diffidenti

Il 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato. Istituita nel 2001 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la celebrazione commemora l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati.

A oggi, sono più di 65 milioni le persone costrette a fuggire dalla propria casa a causa di guerre, violenze, discriminazioni e violazioni di diritti umani. A 22,5 milioni di queste è stato riconosciuto lo status di rifugiato (dati UNHCR).

Nella Giornata a loro dedicata, condividiamo la positiva testimonianza di Ibrahim, un ragazzo liberiano che ha preso parte al nostro progetto Strada Facendo. Il progetto promuove la sperimentazione, la messa in rete e la replicabilità di buone pratiche di accoglienza e integrazione di Minori Stranieri Non Accompagnati e giovani migranti tra i 16 e i 19 anni.


Chiunque lo incontri riconosce in Ibrahim un’innata “regalità”. È capace di guardare il mondo senza farsi imprigionare da rigidi schemi mentali, una dote che lo conduce spesso a scoperte fortunate e impreviste. In Italia, dove vive da due anni, ha intessuto una solida rete di relazioni grazie alla sua spontanea gentilezza, educazione, calma, comprensione e accettazione serena di tutto ciò che può turbare la quotidianità.

Ibrahim è stato selezionato nel 2017 da Cesvi come beneficiario del progetto “Strada Facendo”. Ha alle spalle una storia dolorosa, che lo vede fuggire dal suo Paese in guerra per raggiungere la Costa d’Avorio insieme alla famiglia. Le vicissitudini lo portano a separarsi da loro, ad attraversare da solo la Libia, tra i mille pericoli che questo viaggio comporta. Giunto in Italia ancora minorenne, viene riconosciuto titolare di protezione umanitaria.

La sua nuova vita ricomincia a Pachino, nella comunità di accoglienza “L’albero della vita”. Inizia un tirocinio formativo in ambito turistico, che a breve si trasformerà in un contratto di lavoro. Presto Ibrahim andrà a vivere da solo e potrà raggiungere il posto di lavoro con un mezzo proprio.

Queste sono solo alcune tappe di un lungo percorso di riscatto dal trauma del viaggio e della perdita, che Ibrahim ha deciso di trasformare in un racconto sofferto, ma al tempo stesso pieno di speranza.

La sua opera è stata selezionata per il Premio DiMMi (Diari Multimediali Migranti), un concorso per racconti migranti promosso dall’Archivio Diaristico italiano con il finanziamento della regione Toscana. Lo straordinario valore di testimonianza del racconto gli ha fatto valere il primo premio della categoria Giovani.

In arrivo per Ibrahim c’è ancora un’altra soddisfazione: presto il suo racconto sarà pubblicato in un volume collettivo in uscita per Terre di Mezzo.


Il progetto “Strada facendo” partecipa a “Never Alone, per un domani possibile”, un’iniziativa promossa da Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione CON IL SUD, Enel Cuore, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Peppino Vismara, inserita nel quadro del Programma europeo EPIM “Never Alone – Building our future with children and youth arriving in Europe”.

“Strada facendo” è stato selezionato nell’ambito del Bando nazionale 2016 “Accoglienza e accompagnamento dei minori e giovani stranieri non accompagnati che arrivano in Italia soli”: l’azione sostiene otto progetti sul territorio nazionale per favorire l’autonomia e l’inclusione dei giovani migranti.

Per saperne di più: minoristranieri-neveralone.it.

 

Foto di Giovanni Diffidenti