In Zimbabwe siamo al fianco degli agricoltori locali per fronteggiare la crisi climatica

In Zimbabwe l’emergenza climatica, unita alla fame, porta ogni giorno la popolazione a dover lottare per guadagnarsi la sopravvivenza e una quotidianità dignitosa.

Come Maina Ncube, nonna di quattro bambini che negli ultimi anni, a causa delle ricorrenti siccità, aveva ottenuto raccolti molto scarsi e faticava a mettere il cibo in tavola ogni giorno.

Oggi, grazie all’iniziativa di CESVI dedicata alla coltivazione della paprika, è in grado di mantenere la famiglia e a garantire un futuro migliore per i suoi nipoti.

“CESVI mi ha insegnato come coltivare la sulla paprika e come diventare un’agricoltrice indipendente, in grado di rivendere il prodotto e mantenere i piccoli nipoti…spero che la situazione migliori…il mio futuro e quello della mia famiglia è legato ai prossimi raccolti”.

La sicurezza alimentare nel Paese è, infatti, ulteriormente peggiorata all’inizio del 2022: gli effetti devastanti del cambiamento ha generato effetti disastrosi sulle attività agricole e sulle condizioni economiche della popolazione che si trova oggi per il 49% in una situazione di povertà estrema.

In particolare, si stima che circa il 30% della popolazione rurale soffra oggi di insicurezza alimentare, mentre altri 3.8 milioni lo saranno entro marzo 2023 (WFP, 2022).

Lo Zimbabwe continua ad essere tra i 20 paesi in cui l’insicurezza alimentare è in aumento, a causa delle precipitazioni irregolari e del conseguente calo della produzione agricola, combinata con gli effetti dell’inflazione persistentemente elevata, che è la più alta del mondo.

Si stima che 5,8 milioni di persone abbiano un consumo alimentare insufficiente e che 7,6 milioni stiano ricorrendo a soluzioni di emergenza. Le regioni di Matabeleland North, Mashonaland Central e Matabeleland South hanno riportato i casi più gravi di denutrizione (WFP, 2022).

Inoltre, dall’inizio della crisi ucraina, gli impatti si sono fatti sentire fortemente nel Paese, oltre che in tutto il mondo, causando picchi di prezzo dei beni di prima necessità, come cibo e carburante, interruzioni della catena di approvvigionamento e un generale deterioramento delle condizioni di vita, in particolare per le fasce vulnerabili della società, con anche un aumento dei flussi migratori dell’1%, (FAO, IOM, WFP, 2022).

CESVI è presente in Zimbabwe dal 1998 con iniziative di supporto alla popolazione locale proprio nel settore agricolo. In particolare, sosteniamo lo sviluppo di colture adatte alle condizioni climatiche sempre più difficili, la costruzione di sistemi irrigui e l’adozione di nuove tecnologie per monitorare i campi. Queste e altre attività per facilitare gli abitanti a rivendere i propri prodotti nel mercato locale e a vivere dignitosamente del proprio lavoro.

Continuando a stare al nostro fianco, garantirai un futuro migliore a tante altre famiglie come nonna Maina Ncube, nonna e imprenditrice locale.

Dona ora per fronteggiare l’emergenza climatica del Corno d’Africa.