Acqua potabile per garantire la salute nella Striscia di Gaza

Wadi As Salqa è una comunità rurale situata a sud di Deir al-Balah nel governatorato della Middle Area, adiacente ai confini orientali (Access Restricted Area) della Striscia di Gaza.

Qui più della metà della comunità non ha accesso ad alcuna fonte di reddito e dipende da aiuti esterni. Le persone non hanno accesso ad acqua potabile adeguata e sicura, il 67,7% delle famiglie riempie i propri serbatoi di acqua potabile da venditori mobili che generalmente non soddisfano gli standard di acqua potabile sicura. Inoltre il 25% delle famiglie non ha nemmeno un serbatoio di acqua potabile, e quasi la metà ha difficoltà ad accedere all’acqua potabile a causa del costo elevato e della lontananza della fonte di acqua potabile (impianti di desalinizzazione). Oltre al problema della scarsità d’acqua, l’inondazione delle acque reflue è considerata un ulteriore peso sulle spalle delle famiglie della comunità. La rete fognaria pubblica non è disponibile per la maggior parte (72,7%) delle famiglie della comunità, mentre la maggior parte delle case dove la rete fognaria pubblica sarebbe disponibile, non sono ancora collegate ad essa.

In questa area di circa 6,5 chilometri quadrati abitano circa 7000 abitanti, di cui oltre 700 sono bambini con meno di 5 anni, circa 500 sono anziani, e a questi vanno ad aggiungersi altri gruppi vulnerabili che sono facilmente soggetti a malattie a causa della mancanza di servizi di igiene e acqua potabile.

Fondazione Cesvi ha lavorato, in collaborazione con ACTED, partner di Alliance2015, grazie al sostegno di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – per aumentare i servizi igienici e proteggere le famiglie dai rischi connessi alla scarsità degli stessi e rafforzando la preparazione e la capacità di risposta alle crisi nelle famiglie del villaggio di Wadi Al Salqa.

Alle difficoltà della zona si sono sommati poi i problemi legati alla pandemia come racconta il capo missione Fondazione Cesvi in PalestinaLa pandemia in corso ha complicato l’operatività su Gaza dove è già quotidianamente difficile lavorare. Garantire l’accesso ad acqua pulita è fondamentale e, grazie al nostro staff locale, siamo riusciti a raggiungere 150 beneficiari e dotarli di filtri e potenziato l’accesso a strutture sanitarie che possano migliorare un la loro qualità di vita e salute. I recenti fatti mondiali hanno sottolineato ancora una volta come le pratiche igieniche siano di primaria importanza per garantire non solo la salute personale ma anche quella pubblica. Con questo progetto sentiamo di aver contribuito al miglioramento delle condizioni locali.” 

Siamo molto felici di aver ricevuto questi filtri per l’acqua, finalmente sentiamo di bere acqua sicura, come se fosse quella delle bottiglie del supermercato, ha un buon sapore, è trasparente e non è rischiosa per la nostra salute” dichiarano soddisfatti alcuni membri della comunità.

Qui i risultati di progetto.