Giornata Mondiale dell’Acqua

Uganda - foto di Emanuela Colombo

Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare sull’importanza di una risorsa vitale per l’umanità e per il Pianeta, di cui però non tutti dispongono in quantità e qualità adeguate.

663 milioni di persone nel mondo vivono infatti senza acqua potabile (dati Unicef), e in 2,4 miliardi – un terzo dell’intera popolazione mondiale – non hanno accesso a servizi igienico-sanitari idonei. Una condizione pericolosa che mette a serio rischio di malattie quali colera, tifo, poliomelite e diarrea, che in molti Paesi africani è ancora tra le prime cause di morte infantile.

L’acqua è inoltre un fattore di fondamentale importanza  per la salvaguardia del nostro Pianeta. Ogni alterazione del ciclo idrico globale influisce sulla biodiversità, sull’alimentazione umana e la funzionalità degli ecosistemi.

Un bene preziosissimo quindi, che non può e non deve essere sprecato e consumato irresponsabilmente: in questo l’Italia si aggiudica il triste primato di essere il secondo Paese al mondo, il primo in Europa, per impiego di acqua dolce nella produzione di beni di consumo.

Per queste ragioni l’acqua è al centro di uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, il 6°, dell’Agenda 2030 promossa dall’Onu. I Paesi aderenti si sono presi l’impegno di garantire a tutti entro il 2030 la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

Anche Cesvi è da sempre impegnato in diverse aree del mondo in progetti legati all’acqua, che includono la costruzione di pozzi, canali e pompe d’acqua, il supporto per l’accesso a fonti idriche sicure e la promozione di campagne di educazione all’igiene anche nei villaggi più remoti.

In Palestina, ad esempio, stiamo lavorando nell’area di Hebron per migliorare l’accesso all’acqua della popolazione palestinese residente nell’Area C – sotto il controllo di Israele – e diminuire il rischio di sfollamento. Ridurre l’accesso all’acqua potabile, infatti, è uno degli strumenti utilizzati per spingere la popolazione a lasciare la propria casa e la propria terra.

I nostri progetti legati all’acqua hanno raggio d’azione anche nei contesti emergenziali: ad Haiti, Paese soggetto a una continua alternanza di fenomeni climatici avversi – dalla siccità alle piogge torrenziali – la salvaguardia di fonti d’acqua pulita è uno dei nostri interventi prioritari. 

Ad Aquin sono stati infatti costruiti 10 pozzi che forniscono a 2.600 persone accesso ad acqua pulita. Oltre a formare i tecnici locali per garantire la manutenzione, Cesvi ha creato dei “comitati di gestione dei pozzi”, composti da 7 persone tra uomini e donne, per fare in modo che i doveri legati all’uso responsabile dell’acqua vengano osservati e rispettati da tutti per il bene comune.

 

Foto di copertina: Emanuela Colombo