Dopo aver chiesto ai leader del G7 di “aprire le orecchie” alle richieste della società civile su 7 temi primari nella lotta alla povertà (fame, salute, educazione, clima, donne, migrazioni, sviluppo), con la campagna “7xSette – Sette storie per sette temi che necessitano ascolto“ vogliamo portare testimonianza dei nostri sforzi concreti in questi ambiti d’azione.
Il nostro impegno per la lotta alla fame in Zimbabwe
Masotsha Mudau è un agricoltore di Shashe, un piccolo villaggio nell’estremo sud dello Zimbabwe. Vive in una delle aree dell’Africa Subsahariana più colpite dagli effetti di El Niño, il fenomeno climatico che, compromettendo la resa di agricoltura e allevamento, ha gettato quasi 3 milioni di persone nel Paese in uno stato di insicurezza alimentare.
Dieci anni fa Shashe non sarebbe stata in grado di fronteggiare un’emergenza simile, ma dal 2010 per il piccolo villaggio agricolo qualcosa è cambiato: Masotsha e gli altri contadini della comunità hanno chiesto a Cesvi di supportarli nell’avviamento di un progetto che rimettesse in sesto il vecchio sistema di irrigazione e facesse ripartire la produzione agricola, da tempo ormai ridotta a puro regime di sopravvivenza.
La collaborazione è iniziata l’anno successivo con il riammodernamento completo del sistema di irrigazione e con la successiva piantumazione di un aranceto, un tipo di coltivazione ad alto valore commerciale di cui i contadini locali avevano già maturato esperienza in passato.
Era solo l’abbozzo di un disegno molto più grande: Masotsha, che adesso fa parte del Comitato di gestione del rinnovato schema irriguo, racconta orgoglioso che quel neonato aranceto conta ora ben 22.000 piante di arancio. Dai 20 ettari iniziali si è riusciti a estendere la coltivazione a uno spazio di 90 ettari totali. E i frutti sono buoni, ci conferma con un sorriso: la comunità li rivende per il commercio ad aziende locali, e ne ricava il denaro per mantenere le proprie famiglie, pagare altri collaboratori e gestire lo schema irriguo. È un circuito positivo che si autoalimenta, e che rende gli agricoltori locali sempre più autonomi nella gestione della propria attività commerciale.
Masotsha e gli oltre 200 contadini e contadine di Shashe possono ben dire di essere gli artefici del proprio futuro, costruito insieme, ettaro dopo ettaro.
Foto di copertina: Giovanni Diffidenti